Vie del Gusto – Novembre 2011: Dublino

Oggi esce il numero di dicembre di Vie del Gusto, rivista di enogastronomia, turismo e viaggi. Questo mese ho deciso di portarvi ad Annecy per i tradizionali mercatini di Natale: quindi, se la cosa vi incuriosisce, andate in edicola!

E se per caso vi siete persi il mio articolo su Dublino del numero di novembre… eccolo qui sotto, ma solo perchè siete voi! 😉
Birra, foche e treni che non fanno ritardo
 

 

Ultimo giorno a Dublino.
Io e Fabrizio lo dedichiamo all’istituzione irlandese per eccellenza: la birra. E lo facciamo alla Guinness Storehouse (St James’s Gate, Dublin 8), la storica fabbrica della birra stout.
Saliamo e percorriamo i sei piani dell’edificio tra ingredienti, vecchie botti, degustazioni, pannelli pubblicitari e, dulcis in fundo, il Gravity Bar, da cui si gode una vista a 360° su Dublino, sorseggiando una pinta di Guinness inclusa nel biglietto (15 € a testa). Un consiglio: andando sul sito potrete acquistare il vostro biglietto con uno sconto del 10%!
In Irlanda la birra, come il pub, è un’istituzione. Quindi fate come noi: prendetevi una mezza giornata da dedicare alla birra più famosa d’Irlanda e alla mèta turistica più visitata del paese. All’inizio noi eravamo un po’ scettici perché non si assiste alla produzione della birra, è piuttosto un museo che permette di avvicinarsi al culto dell’arte della birra; ma vi assicuro che vale davvero il costo del biglietto.
Dopo la visita rimaniamo un’oretta lassù, in quello spettacolo di Gravity Bar, con una pinta in mano e tutta Dublino ai nostri piedi, mentre le nuvole corrono come mai ho visto in vita mia, trasformando un’uggiosa giornata di pioggia in una splendida e mite.
Quando usciamo ci incamminiamo verso la Dart (Pearse Station), linea di treni che collega la capitale ai paesi limitrofi costieri. Destinazione: il piccolo abitato di Howth, famoso per… le foche!
Howth è un’incantevole località situata a nord-est della capitale, appollaiata sulle sponde di una baia dal disegno frastagliato. Ci arriviamo spendendo 4.30 € a testa A/R. Una volta lì capiamo immediatamente che quella che abbiamo visto finora non è la vera Irlanda. Dublino è senza dubbio una bella città, ma se si vuole scoprire lo stile di vita, il popolo e i paesaggi naturali irlandesi, bisogna andare in posti come Howth: un piccolo villaggio di pescatori ad appena venti minuti di treno dal centro città.
Notiamo un gruppo di persone al porto che guarda verso l’acqua, ci avviciniamo: ecco le foche tanto decantate dalle guide. Piange però il cuore a vedere che rimangono nel porto vicino allo scarico delle barche, attirate dai pesci che i turisti lanciano loro per vederle mangiare. A parte questa nota poco ecologica, non possiamo non scattare qualche foto prima di proseguire.
Il porto con i pescherecci ormeggiati, il faro, i negozietti di pesca e i ristorantini di pesce con le insegne azzurre e le ancore dipinte a mano (Harbour Road) fanno di questo posto un piccolo angolo di paradiso per chi non ama la frenesia di città; per chi, all’inquinamento atmosferico e acustico di una Dublino in espansione, preferisce la vita sana e lenta di questo villaggio dall’indole sicuramente romantica e affascinante. Da vedere: la piccola chiesa che si trova vicino al castello, salendo sulla collina, e un vecchio cimitero con le caratteristiche croci celtiche, poco lontano.
Durante la nostra permanenza inizia e smette di piovere tre o quattro volte fino a quando, verso la fine della nostra visita, diluvia di stravento, e noi risaliamo sul treno di ritorno, lasciandoci trasportare e incantandoci davanti ai prati con i tipici muretti in pietra che scorrono fuori dal finestrino.
Arrivati a Dublino spunta il sole: ormai avete capito che qui il tempo cambia nel giro di mezzo minuto. È un continuo coprirsi, svestirsi, rivestirsi e prendere l’ombrello, richiuderlo, togliersi la giacca e pure la maglia, mettere gli occhiali da sole per poi ritoglierli velocemente e riprendere ancora l’ombrello, la maglia, la giacca… Portatevi uno zainetto per questi cambi d’abito: in Irlanda il tempo vi vuole pronti a tutto!
Dimenticavo: ovviamente non abbiamo trovato un treno che fosse in ritardo. Siamo arrivati a Dublino senza problemi e lo stesso vale per gli altri treni in circolazione. Ah, quanto è lontana l’Italia a volte!
Alla sera ceniamo al Market Bar (16 Fade Street, Dublin 2), in pieno centro, dove gustiamo ottimi piatti messicani e tapas spagnole. Prezzo medio a testa: 15 €. Gli avventori del locale sono quasi tutti irlandesi: dallo studente all’impiegato appena uscito dall’ufficio; i turisti vanno altrove, ed è per questo che mi è piaciuto. Quando viaggio, voglio immergermi negli usi di chi ci vive, in quella città.
Per concludere in bellezza, immancabili due passi a Temple Bar, il cuore della vita notturna. Passiamo davanti ad un tipico locale irlandese, The Oliver St. John Gogarty: ci affacciamo e vediamo il cantante della serata che sta coinvolgendo gli avventori del pub e anche quelli fuori, facendoli cantare e ballare.
Sembra che tutti si conoscano, uniti da quella gioia passeggera che si prova quando è estate, il giorno dopo non si lavora e anche una semplice birra in compagnia si trasforma in una serata da ricordare. La via è piena di artisti di strada, le folle se li spartiscono. Per terra non ci sono bottiglie rotte, nessuno esagera o dà fastidio ad altri perché ha bevuto troppo: un ordine nel disordine che da noi non si vede spesso.
Questa è l’ultima serata che trascorriamo a Dublino: l’indomani partiremo per il nostro tour dell’isola. La ritroveremo all’ultimo giorno, sulla via del ritorno. Per ora, bye bye Dublin!
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5 Commenti su Vie del Gusto – Novembre 2011: Dublino

  1. Marina Di Guardo
    14/12/2011 alle 0:01 (12 anni fa)

    che bel post….
    dolcissime le fochine anche se sono d'accordo con te sul fatto che non é giusto farle mendicare così..
    un abbraccio!

    Marina

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  2. Audrey
    12/12/2011 alle 19:34 (12 anni fa)

    Stavolta appena la trovo la comprooooo!!!!
    audrey

    Rispondi
  3. P & M
    12/12/2011 alle 19:34 (12 anni fa)

    Certo che le foche sono veramente bellissime…in merito ai locali concordo con te… quelli meno turistici sono molto più coinvolgenti!!! Imparare usi e costumi di un luogo è fondamentale se lo si vuole conoscere meglio, questa è l'essenza del vero viaggiatore!!! Brava!!!

    Rispondi

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