Sono stata a Parma due volte lo scorso anno: una per piacere e una per lavoro. La prima soltanto un paio d’ore, la seconda 4 giorni, scoprendo anche la provincia. Mi è piaciuta molto e me lo aspettavo: una cittadina emiliana tranquilla, dove il viver bene si vede e si legge nelle facce della gente; pulita, ordinata, elegante. Erano i primi di ottobre e scoprire le vie del centro nel tardo pomeriggio era ancora un piacere.
Con il gruppo di giornalisti stranieri che accompagnavo in quei giorni ho visitato Busseto: prima la casa natale di Giuseppe Verdi a Roncole Verdi, piccola e semplice, poi il Teatro Verdi che dà sulla piazza di Busseto, un gioiellino, e infine Casa Barezzi, luogo della prima formazione musicale ed affettiva del celebre compositore.
In serata abbiamo visitato le cantine di culatello all’Antica Corte Pallavicina a Polesine Parmense, senza farci scappare ovviamente l’attesa degustazione. La struttura è composta dall’azienda agricola, dal ristorante e dal relais: avete quindi l’imbarazzo della scelta su quanto fermarvi e che cosa fare in questo angolo della Bassa Parmense. Un po’ di acquisti culinari, una cena o un week-end, oppure tutte e tre le cose: Massimo (Chef) e Luciano Spigaroli saranno ben contenti di parlarvi della loro famiglia, della loro storia e di tutto ciò che li circonda.
Per cena ci spostiamo al ristorante Al Cavallino Bianco, a pochi metri dall’Antica Corte, e anche qui il culatello di Zibello la fa da padrone insieme allo strolghino di culatello, alla spalla cotta di maiale e a tutti i salumi di loro produzione: che tanto la dieta inizia sempre di lunedì, no?
I giorni seguenti a Parma c’è anche il tempo di perdersi tra le vie del centro: ne approfitto per rivedere il Duomo con il Battistero e poi la centrale piazza Garibaldi e il Palazzo del Governatore: qui rimango seduta sui gradini ai piedi di una statua qualcosa come mezz’ora. Osservo i passanti, ascolto i discorsi dei miei vicini sui gradini, per lo più studenti universitari, e mi sembra davvero si essere in una paesone, più che in una vera città. Mi piace.
Due passi davanti al Teatro Regio spingendomi fino al Palazzo della Pilotta e poi sul Ponte Verdi che porta al Parco Ducale.
Alla sera provo soddisfatta la Salumeria Trattoria Sorelle Picchi in Via Farini: tagliatelle al culatello giusto per non smentirmi di nuovo e un tris di torte fatte in casa. Ho cenato all’aperto, si stava ancora bene e c’era parecchio movimento in giro, sebbene non fosse presto.
E, per finire in bellezza, assisto alla Battaglia di Legnano di Verdi al Teatro Regio: più che l’opera in sè, che non amo, ero affascinata dalle decorazioni e dalle luci dei palchi attorno a me; insomma, dall’architettura del teatro in sè più che dall’opera teatrale.
E poi, lo sapevate che Parma di sera è bellissima? Me ne accorgo mentre mi dirigo verso l’hotel percorrendo Strada della Repubblica: gente in bicicletta, i palazzi illuminati, il profumo che esce dai ristorantini sulla piazza. Tranquillità.
Se non la conoscete, passateci almeno una mezza giornata: rilassa, trasmette serenità e riempie la pancia di cose buone, proprio come succede in tutte le cittadine emiliane…
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TheTravelDiaryBlog
05/02/2013 alle 22:40 (10 anni fa)Wow! A Parma c'è l'apoteosi della bontà culinaria e vedo che anche gli scorci della città sono un vero gioiellino… grazie per questa bella visita guidata, ultimamente sto viaggiando poco e mi rilasso leggendo post come i tuoi 😀 Tra un impegno e l'altro sono finalmente riuscita ad aprire la mia pagina Facebook… quindi vado subito a metterti un bel like!
Un caro saluto
Francesca
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Andrea
01/02/2013 alle 23:39 (10 anni fa)bellissima zona, ho in programma un giro dei castelli del ducato. ovviamente non mancherò di fare una puntata dalle sorelle Picchi! Quella foto vale più di mille parole 😉
Dario Ferrari Photos
01/02/2013 alle 11:14 (10 anni fa)Bellissimo post..!e hai saputo rendere bene l'atmosfera che si respira a Parma..! La prossima volta se ti capita passa da Langhirano ;o)
Lallabel
01/02/2013 alle 11:14 (10 anni fa)grazie per questo post! L'hai descritta alla perfezione, soprattutto il senso di "paesotto" più che di città. Io lo dico sempre quando la descrivo.
Ti è mancata una sola specialità del parmense… ovviamente, io! La prossima occasione sarà quella giusta! 😉