Siamo una community in crescita, almeno in Italia. E con siamo intendo i bloggers che scrivono su un blog che parla di viaggi. Da tempo sentivo la necessità di condividere le mie considerazioni al riguardo, per cui eccomi qua.
Ci sono quelli che scrivono un perfetto articolo in stile Seo, quelli che col blog ci lavorano, quelli che lo vedono come uno sfogo dal quotidiano, magari sognando il prossimo viaggio mentre ancora scaricano le foto dell’ultimo, quelli che ormai è una parte fondamentale della propria vita e quelli che scrivono di cuore.
Poi ci sono le destinazioni turistiche, italiane ed estere, gli enti privati e pubblici, gli esperti di marketing bravi che in te vedono contenuti di qualità da condividere in rete e quelli che ti fan fare la marketta per due notti e un giorno e mezzo, che nei bloggers vedono soltanto un mezzo per ottenere nuovi arrivi, nuovi turisti, quelli del purchè se ne parli, insomma, senza logica e cuore.
In questi quattro anni di vita da blogger, di cui gli ultimi due più intensi e mirati, da questo mondo ho imparato tanto e ancora tanto mi aspetto d’imparare.
LE MIE PERSONALI CONSIDERAZIONI (QUINDI CONTESTABILISSIME)
1. Non ci s’improvvisa blogger dall’oggi al domani, perchè se non sei un buon copy o non hai una ferrea padronanza della lingua italiana, difficilmente i tuoi lettori torneranno a trovarti. Non dico che ci voglia una laurea, ma un po’ di cultura generale e lettura non hanno mai fatto male a nessuno.
2. I blog tour (o blog trip, come dir si voglia), come disse più di una volta il buon Alessio Carciofi (professionista e guru del settore che ha ideato progetti come Umbria on the Blog, #vitanova11, #vitanova12, #intimaumbria per dirne alcuni), servono a poco, forse a nulla, se non inseriti in una strategia di marketing integrata. Fare le markette non è la soluzione, far parlare della tua località, del tuo hotel o del tuo pacchetto per due giorni con centinaia di hashtag che rimbalzano in rete non è il modo con cui si promuove il turismo on-line, soprattutto nel 2013. O, per lo meno, non è il solo.
Bisogna affiancargli dell’altro. Per forza. Perdi tempo tu, che pensi di saper organizzare un blog tour come organizzeresti il compleanno di tuo cugino, e perdono soldi i soggetti in questione che sperano di aver trovato la chiave per promuoversi sul web. Serve un progetto costruito ad hoc, servono bloggers selezionati e non auto-candidati, serve il giusto tempo per permettere al prodotto di diventare attesa, esperienza, emozione. E poi serve qualcuno che di organizzazione di eventi e viaggi ne capisca qualcosa: è un bel settore, ma è pur sempre un mestiere e come tale va rispettato.
I travel bloggers del Blog Tour #vitanova12 in Trentino
3. Il buon travel blogger è umile: non punta ad essere il migliore in Italia e, una volta invitato da una struttura o un ente, non si lamenta della qualità della camera d’albergo dopo aver millantato esperienze da indigeno oltreoceano. E poi, un buon blogger, non scrive il temino di terza media sul viaggio appena vissuto: è innanzitutto uno storyteller, racconta emozioni e di conseguenza sa come far emozionare il lettore. E a volte non si sforza poi tanto: semplicemente gli riesce naturale.
4. La condivisione è buona cosa, l’autoreferenzialità molto meno: i travel bloggers stranieri sono molto più interconnessi e disposti a condividere articoli altrui sui propri canali, perchè l’importante è la conoscenza comune, non soltanto la propria.

I travel bloggers del Blog Tour #lamiatorino
5. Ritorno ai Blog Tour, poi la smetto. Ecco, questi non sono il fine: non si apre un blog di viaggi per essere invitati a destra e a manca e viaggiare gratis. Nossignore. Si viaggia e si sente l’urgenza di scrivere. I blog tour sono soltanto una conseguenza (non obbligatoria) di ore, giorni e mesi dedicati al proprio blog. E, per quanto mi riguarda, non si accettano inviti dalle destinazione turistiche se non li si sente nelle proprie corde pur di partire. Come neppure sono motivo di vanto: ho partecipato a molti meno blog tours di quelli a cui sono stata invitata, spesso a malincuore, ma non li millanto nè li sbandiero come trofei: non è questo che interessa ai miei lettori. O sbaglio?
6. Ho infine imparato che continuerò ogni giorno ad imparare dalle persone che leggo, da quelle che mi leggono, che seguo, con cui interagisco: il web è in continua evoluzione come lo è il modo di viaggiare di ognuno di noi. Restare indietro o pensare di sapere già tutto o qualcosa in più di altri è sbagliato: ecco perchè non credo di avervi detto cose che ignoravate. Semplicemente sentivo il bisogno di tirare le somme, per cui ditemi pure la vostra. Perchè scrivere vuol dire anche essere pronti al confronto e poi a me i commenti fanno sempre tanto piacere.
Concludo chiedendomi: un giorno saremo forse tutti delle mini guide, delle agenzie di viaggio tascabili, viaggiatori fai da te, saremo tutti travel bloggers e quindi il nostro ruolo da “influencer” non servirà più? Io questo non lo so, credo però che sul web il viaggiare, più che il dovecomequando farlo, sarà sempre più legato al cuore, all’attimo che passa, all’emozione dell’essere dove e con chi vuoi. E quindi se Scrivere è Viaggiare io continuerò a fare entrambe le cose, semplicemente perchè ne sento il bisogno.
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Anonymous
07/05/2014 alle 22:18 (9 anni fa)Grazie mille! Lo farò! 🙂 Dovrò tradurre un sacco di cose dall'italiano all'inglese ora.. ma verrà fuori un bel progetto ne son sicura! Ti farò sapere.. Grazie ancora 😀 Eva
Silvia Cartotto
05/05/2014 alle 21:30 (9 anni fa)Ciao Eva, mi fa piacere ti stia focalizzando sui travel blog. Cita pure questo articolo inserendo il nome/indirizzo del mio blog e, se lo ritieni, anche quello degli altri utenti, credo non ci siano problemi. Se vorrai, scrivimi una mail con il tuo pezzo al riguardo, lo leggerò molto volentieri!
Anonymous
05/05/2014 alle 14:09 (9 anni fa)Ciao! 🙂 Mi chiamo Eva e frequento l'ultimo anno di Liceo Linguistico. Alla maturità la mia classe non porterà una tesina tradizionale, bensì un'area di progetto, cioè ognuno scriverà minimo 10 pagine in una lingua straniera riguardo un argomento comune: il viaggio. Io ho scelto l'inglese e di focalizzarmi sui travel blogs, così ho pensato di citare alcune parti di post interessanti che trovo in alcuni blog, come questo, e anche parti di commenti dei lettori. Ovviamente non vorrei infastidire nessuno, quindi per correttezza chiedo il permesso. In ogni caso metterò il link del blog e i nomi sia del blogger sia di coloro che hanno pubblicato il commento. Se è un problema non lo farò.. comunque complimenti! 😀 Spero di poter provare un giorno le stesse emozioni di cui parlate sulla mia pelle, di viaggiare come voi! Grazie! Eva
Silvia Cartotto
21/03/2014 alle 15:10 (9 anni fa)Grazie Federico!
Silvia Cartotto
21/03/2014 alle 15:09 (9 anni fa)Grazie a te!
Silvia Cartotto
21/03/2014 alle 15:09 (9 anni fa)A me fa solo piacere, scrivimi pure quando vuoi! 😉
Annalisa
21/03/2014 alle 12:57 (9 anni fa)Interessante e chiaro. 🙂 Ho solo che imparare…
(ahah avrai notato che stamattina spulcio il tuo blog come non mai! 😛 Un bacione!)
iviaggideimesupi
03/09/2013 alle 11:43 (9 anni fa)Lo leggo solo oggi, ma, da travel blogger, non posso che condividere ogni singola parola.
Mi è piaciuto moltissimo leggere questa analisi, grazie!
Lucia
Federico
17/05/2013 alle 19:40 (10 anni fa)Sono contento che continui a scrivere come sempre. Brava!! Ovviamente concordo in tutto. Federico
Silvia Cartotto
13/05/2013 alle 20:15 (10 anni fa)Ti ringrazio molto Frenci 🙂 ps non vergognarti, mai!!!
Silvia Cartotto
13/05/2013 alle 20:14 (10 anni fa)Sei stata una super follower di #lamiatorino, per cui grazie a te!
Silvia Cartotto
13/05/2013 alle 20:14 (10 anni fa)Sei super entusiasta anche di tuo, lo sai?! 😉
Silvia Cartotto
13/05/2013 alle 20:12 (10 anni fa)Grazie a te del commento Francesca, e continua così!
Silvia Cartotto
13/05/2013 alle 20:12 (10 anni fa)Manuela, ma grazie, di cuore.
Silvia Cartotto
13/05/2013 alle 20:11 (10 anni fa)Lo so Elisa, e ho avuto modo anche se per poco di conoscervi, e non posso che confermare che belle persone siete. 🙂
elisa
13/05/2013 alle 20:08 (10 anni fa)Si è già espresso Luca ma aggiungo che sono d'accordo anche io su tutto ciò che dici. Analisi attenta e profonda, mai scontata.
Quando andiamo ad un blog tour siamo ben consapevoli che non andiamo in vacanza e cerchiamo di dare il massimo della nostra professionalità che stiamo pian piano acquisendo sul campo e con una adeguata formazione.
Infine cerchiamo di fare tutto con l'umiltà di cui tu parli, consci che c'è tanto davvero tanto ancora da imparare
Elisa
Travel Inside
11/05/2013 alle 18:19 (10 anni fa)Bellissima la tua frase nel punto Punto 2 “Se lo faccio devo selezione i blogger che veramente hanno pubblico. “
Putroppo oggi i blogger vengono selezionati, perché sono simpatici, perché sono accomodanti, perché sono degli amici, perché hanno lavorato o lavorano in agenzie di PR
Che poi non è altro che quello che hai scritto nel punto 4
Il web è sinonimo di trasparenza, ed allora perché chi organizza non comunica i criteri di scelta dei blogger? Semplicemente perché non c’è alcun criterio.
Se poi vai a vedere il “pubbico” di molti travel blogger, molti non arrivano a 100 follower (parenti ed amici compresi) e questo dovrebbe far riflettere molto chi organizza il blog tour (magari con soldi pubblici)
Fare gruppo i travel blogger??? Ma se molta gente ti pugnala alle spalle appena può per avere i suoi “5 minuti di celebrita”?
bussola
11/05/2013 alle 18:19 (10 anni fa)una mia amica dice: non mi sono mai pentita dei soldi spesi in viaggi e libri…. riassumendo un pò anchew il tuo stile di vita
Francesca Patatofriendly
11/05/2013 alle 18:19 (10 anni fa)Ciao Silvia
ti ho letta oggi "attirata" da un altro post e da "neofita" ti devo ringraziare.
Ieri ho scritto un post sul perche' scrivo. Scrivo perche' ne ho bisogno, e' qualcosa che sento dentro.
Scrivo delle mie passioni e una di queste sono i viaggi. Scrivere mi fa stare bene e leggere i racconti di chi ha passioni simili alle mie mi piace e spesso mi regala emozioni.
Come te spero di continuare a scrivere e viaggiare, indipendentemente dai blog-tour, perche' sono le mie passioni e ne sento il bisogno e mi auguro anche di continuare a leggere racconti di chi scrive e viaggia con passione!
A presto!
Manuela
11/05/2013 alle 18:19 (10 anni fa)Ciao Silvia! Ammiro molto la tua umiltà, il modo in cui ci parli delle tue esperienze e ci trasmetti le tue emozioni, così come quando ci hai raccontato della bellissima costiera amalfitana descrivendola come la tappa più bella del tour! Davvero, sei IN GAMBISSIMA!
Silvia Cartotto
09/05/2013 alle 22:45 (10 anni fa)Grazie Ernesto, parole toccanti e dolcissime.
Ernesto de Matteis
09/05/2013 alle 21:16 (10 anni fa)Brava Silvia.
Sopratutto coraggiosa.
Perchè non è da tutti dire ciò che si pensa, rischiando e sapendo di andare incontro a critiche e mugugni vari.
Io non sono per le etichette.
Non capisco perchè uno deve essere A e l'altro B.
Ci sono, in ogni cosa, soggetti più capaci ed altri meno.
E cose che ci piacciono ed altre meno.
Di solito è il "mercato" che ne decreta la qualità.
Ma anche no.
E questa è la cosa più brutta della storia.
E' molto triste leggere di gente, come giustamente fai notare tu, piena di boria solo perchè ha tante visite e "Like" ma che poi non sa mettere insieme soggettopredicatoverbo.
Io scrivo per passione, perchè mi hanno insegnato che ciò che si sa va raccontato altrimenti non serve a nulla.
Ma scrivo da sempre per quel che sono.
Come ho in passato fotografato come io vedevo.
Come insegnavo come io credevo giusto che fosse.
Come Amo secondo coscienza.
Brava, Silvia.
Pace e bene…
Silvia Cartotto
09/05/2013 alle 19:27 (10 anni fa)Senza dubbio il viaggiare liberamente e senza un blog tour è la cosa migliore che ci sia, con me sfondi una porta aperta 😉
Alcuni buoni progetti io li ho visti e vissuti, ma c'è tanta "robetta" inutile in giro, sono d'accordo e l'ho scritto. 🙂 Ciao Cristina!
CRISTINA BONETTI
09/05/2013 alle 19:25 (10 anni fa)La mia opinione (quella di una food-travel blogger in erba): i BT mi sanno di finto!
1. danno l'impressione che l'ente turistico ti confezioni un bel pacchetto vacanza dove tu hai davvero poca libertà di fare ciò che vuoi.
2. costano troppo. nella mia logica una spesa è un investimento. visibilità sui social media (per un giorno? una settimana?) non significa avere turisti che vengono e spendono soldi. se non posso quantificare l'introito futuro, il mio è un investimento molto rischioso. Se lo faccio devo selezione i blogger che veramente hanno pubblico.
3. forse sarebbe meglio concentrarsi su politiche turistiche di lungo termine, studiare il mercato dei viaggiatori, capire cosa vogliono e magari offrire loro strutture adeguate, Turist Point efficienti, etc…
4. noi blogger italiani purtroppo non facciamo molto gruppo. molti cercano di diventare amici del giornalista, del PR, di quello che può dare loro qualcosa, etc… purtroppo anche in questo settore l'andazzo è quello "del favore" (ma magari questa è solo una mia impressione)
5. io bloggo per passione, non mi ritengo brava, non mi ritengo perfetta. viaggio – cucino perché mi piace, perché mi rilassa, senza secondo fini. ho poco tempo libero e non lo voglio sprecare. nella mia testa il viaggio rappresenta libertà, scoperta… il viaggio è anche un po' sogno. il BT non trasmette per niente quella sensazione.
6. preferisco pagarmi i viaggi di tasca mia, per avere un ulteriore metro di giudizio.
CRISTINA BONETTI
09/05/2013 alle 19:25 (10 anni fa)La mia opinione (quella di una food-travel blogger in erba): i BT mi sanno di finto!
1. danno l'impressione che l'ente turistico ti confezioni un bel pacchetto vacanza dove tu hai davvero poca libertà di fare ciò che vuoi.
2. costano troppo. nella mia logica una spesa è un investimento. visibilità sui social media (per un giorno? una settimana?) non significa avere turisti che vengono e spendono soldi. se non posso quantificare l'introito futuro, il mio è un investimento molto rischioso. Se lo faccio devo selezione i blogger che veramente hanno pubblico.
3. forse sarebbe meglio concentrarsi su politiche turistiche di lungo termine, studiare il mercato dei viaggiatori, capire cosa vogliono e magari offrire loro strutture adeguate, Turist Point efficienti, etc…
4. noi blogger italiani purtroppo non facciamo molto gruppo. molti cercano di diventare amici del giornalista, del PR, di quello che può dare loro qualcosa, etc… purtroppo anche in questo settore l'andazzo è quello "del favore" (ma magari questa è solo una mia impressione)
5. io bloggo per passione, non mi ritengo brava, non mi ritengo perfetta. viaggio – cucino perché mi piace, perché mi rilassa, senza secondo fini. ho poco tempo libero e non lo voglio sprecare. nella mia testa il viaggio rappresenta libertà, scoperta… il viaggio è anche un po' sogno. il BT non trasmette per niente quella sensazione.
6. preferisco pagarmi i viaggi di tasca mia, per avere un ulteriore metro di giudizio.
frenci
09/05/2013 alle 19:11 (10 anni fa)Da una che cerca di scrivere con il cuore, ma poi si vergogna e non si butta a condividere le cose sue, ti dico che concordo su tutto quello che dici soprattutto là dove parli della "qualità". Si leggono cose in rete che manco alle elementari scrivono! E poi un po' di sana umiltà in questo lavoro direi sia cosa fondamentale. Brava! Mi piace come scrivi, complimenti e continua così 🙂
Silvia Cartotto
09/05/2013 alle 18:42 (10 anni fa)Ma tu sei un travel blogger come tutti loro, come tutti noi… 😉
Silvia Cartotto
09/05/2013 alle 18:41 (10 anni fa)Completamente d'accordo con te Cinzia, servono novità! 🙂
Silvia Cartotto
09/05/2013 alle 18:40 (10 anni fa)Il tuo modo di vedere il viaggio è anche il mio, sogno sempre di vivere certi tipi di esperienze, che fanno davvero un viaggio. Però è vero quello che dici, in rete si leggono pochi viaggiatori così, quelli che vivono prima di tutto il viaggio ed avrebbero poi tante storie da raccontare… che poi magari nemmeno raccontato come vorrebbero.
Infine lo sai che io amo il tuo modo di scrivere, di porti e che prima o poi ci dovremo incontrare. Lo sai, Valentina, sì? 🙂
Cinzia
09/05/2013 alle 18:34 (10 anni fa)Io non sono una travel blogger, ma amo tantissimo i viaggi e quindi mi trovo spesso a leggere racconti di viaggio in rete. Diciamo che potrei rappresentare l'utente finale (turista) a cui dovrebbero essere indirizzati i blog tour. Beh, devo dire che inizialmente li ho seguiti con grande entusiasmo: conoscevo posti meravigliosi, raccontati con una voce nuova e con freschezza, e imparavo qualcosa. Ora, francamente, non mi interessano più: sono tutti uguali e hanno perso l'effetto novità, risultando spesso un po' costruiti (spesso ciò dipende anche da come l'evento viene poi raccontato, sia chiaro). Temo si debba trovare un nuovo modo di comunicare o fare un po' di selezione…ripeto, parlo come turista non come blogger! W i travel blogger. Anzi, W tutti i blogger!
Cinzia
Andrea
09/05/2013 alle 12:06 (10 anni fa)Condivido in tutto e per tutto. Ma a questo punto mi sorge un dubbio…Io come potrei definirmi? Un travel blogger sul posto? 😀 (il giorno che farò marchette su strutture turistiche di Roma vorrà dire che è ora di chiudere la baracca)
Anonymous
09/05/2013 alle 11:18 (10 anni fa)Sarebbe un onore 😉 e un piacere! Sono sicura che mi farei coinvolgere dal tuo entusiasmo!
Michy
Rose Mel
08/05/2013 alle 23:42 (10 anni fa)Io credo che il viaggio non sia solo quello da travel blogger che scrive articoli su ciò che ha visto, ma credo anche che sia qualcosa che uno ha dentro. Non è solo partire, scrivere di questo e quell'altro monumento; chi viaggia davvero narra. Anche quando è a casa viaggia col pensiero o sogna esperienze di vita lontane, immaginandosi una possibile vita dall'altra parte del mondo o desiderando di inserirsi per qualche tempo in un ambiente diverso. Credo che tra i travel blogger stranieri si dia molto spazio a questo. Io sono la prima che ama leggere i resoconti di viaggio e scoprire cosa vedere di una meta, ma spesso mi manca leggere anche di persone come me, che hanno una vita nomade che traspare dai propri racconti di vita, mi manca rapportarmi a qualcuno che si sente fuori posto perché vorrebbe esplorare il mondo, non solo per pochi giorni, ma per tutta la vita, chi vorrebbe inserirsi in un'altra cultura, in un altro paese, senza mai dimenticare casa, ma con sete di conoscenza e di esperienze intense. In definitiva, mi piacciono i blogger in stile giornalistico o comunque simil giornalistico, ma mi mancano i blogger "pazzi", quelli che nella vita di tutti i giorni sono un po' fuori norma, quelli che magari hanno camminato a piedi nudi nella savana, o hanno dormito in una capanna in India, o si sono seduti con le gambe nel vuoto sul Monte Penna in Liguria.
Detto questo, io amo il tuo blog, sempre sincero, piacevole, ben scritto e da cui traspare il tuo buon cuore.
Ti ho scritto questo commento perché mi leggi da quando ho aperto il mio, sai come sono e puoi comprendere il mio pensiero 🙂
Silvia Cartotto
08/05/2013 alle 21:32 (10 anni fa)Grazie Michi, parole troppo belle. E' vero, non saremo mai tutti bloggers, ad ognuno il suo, anche se la condivisione live sarà sempre più la normalità. Felice di essere oggetto del tuo leggere e viaggiare, chissà se prima o poi (noi 4) faremo un viaggetto insieme?! 🙂
Silvia Cartotto
08/05/2013 alle 21:28 (10 anni fa)Un saluto alla mia tartarughina preferita, (love) travel blogger come me 😉
Bruna
08/05/2013 alle 20:16 (10 anni fa)Un saluto ad una delle mie (love)travel blogger preferite, felice di averti conosciuta e di ritrovarti quando possibile…sempre sognante e sorridente 🙂
A presto!
Annina
08/05/2013 alle 20:16 (10 anni fa)Vi ho seguito nel vostro soggiorno a Torino,che conosco molto bene.Ho letto con attenzione le tue riflessioni su cui concordo.Anch'io ho deciso di aprire un blog.Niente di eccezionale,ma almeno ,ora,posso condividere con altre persone le mie esperienze,in fatto di viaggi e di altri miei interessi.Hai ragione quando dici che "un giorno,forse,saremo tutti delle mini guide".Un caro saluto.
Silvia Cartotto
08/05/2013 alle 18:12 (10 anni fa)Ciao Gianluca, non mi riferivo al non sentire una certa destinazione nelle proprie corde, ma un certo tipo di blog tour/pacchetto offerto. Se capisco che il progetto non è in linea con il mio blog, con il mio stile di scrittura, rifiuto, semplicemente perchè una volta a casa non vorrei trovarmi nella condizione di essere sincera (cosa che sono e non posso non essere per natura) e svalutare, criticare il viaggio appena fatto. Semplicemente non parto del tutto. 😉 Ciao!
Silvia Cartotto
08/05/2013 alle 18:09 (10 anni fa)Che si dice da un po' dove? Se mi linki leggo volentieri anche io, grazie 🙂
Come ho scritto, non credo di avervi detto cose che ignoravi, semplicemente avevo il bisogno di buttarle fuori, perchè ho sempre creduto e sostenuto in questi anni quanto ho scritto oggi.
Ti do ragione infine sulla questione blog tour: molti sono superficiali come dici e infatti è proprio questa riflessione che mi ha portato a scriverne qui, cambiando per una volta il tema dei miei post. Le markette non servono a nessuno, sono contenta che sia d'accordo anche tu, purtroppo però chi continua a prenderne parte non aiuta nessuno, nè se stesso nè chi offre il servizio. Peccato.
Ciao e grazie del commento!
Silvia Cartotto
08/05/2013 alle 18:05 (10 anni fa)Grazie Elisa cara! Davvero grazie.
Eleonora Tramonti
08/05/2013 alle 15:44 (10 anni fa)Ciao Silvia,
ho aperto il link per leggerlo appena avevo due minuti perché ero curiosa di sapere cosa avessi scritto. In realtà né più né meno di ciò che si dice da un po'. Non voglio smontarti… anzi! Sono contenta che piano piano si cominci a capire quali siano i meccanismi che si celano dietro un "viaggio gratis".
Da blogger ti dico che se mi invitano ben venga, ma è successo anche di aver rifiutato un invito perché dietro c'era solo uno sfruttamento di visibilità. E con sfruttamento intendo far passare una cosa bella, quando in giro tanto bella non si dice che sia (si dice il peccato, ma non il peccatore giusto?). Quindi da blogger, mi piace essere invitata soprattutto perché il mio blog vuol dire che in qualche modo funziona, ma non è detto che accetti a prescindere.
Da consulente, invece, ti dico che tutti i blog tour che sto vedendo ultimamente mi lasciano un po' perplessa. Sono sempre le stesse persone che parlano agli stessi utenti. Sinceramente prima di invitare a provare il mio prodotto/servizio, vorrei sapere a chi parli, a quanti parli e come parli.
Essendo stata contattata per diversi blog tour con Il turista informato, so che tutta questa analisi non viene fatta e se viene fatta è sicuramente superficiale.
golixluca
08/05/2013 alle 15:44 (10 anni fa)Bello! D'accordissimo su tutto!
Sphimm
08/05/2013 alle 15:44 (10 anni fa)Resoconto interessante in cui mi ritrovo in pieno, viaggio per passione e racconto per trasmettere le mie emozioni e far conoscere a chi mi segue i luoghi da me visitati, unica aggiunta… a volte partire per una destinazione che non si sente nel cuore può riservare piacevoli scoperte, i ricordi e le sensazioni più belle li porto proprio da queste avventure di cui magari ero poco convinto, ma che hanno saputo rapire il mio cuore in diretta. Viaggiare ci fa sentire vivi, è la nostra indole e la nostra vita. 🙂 A presto Silvia!
Crinviaggio
08/05/2013 alle 15:44 (10 anni fa)Ciao! Mi è piaciuto molto quello che hai scritto, anzi moltissimo :-)!Grazie
Anonymous
08/05/2013 alle 15:44 (10 anni fa)Bellissimo post, bellissime parole di una persona competente e come al solito bravissima a "fermare le cose" e renderle vive "solamente" con le parole e qualche immagine -direi veramente pertinente e studiata-
A mio avviso non saremo mai tutti bloggers…mi auguro tutti viaggiatori con tanta voglia di condividere perché purtroppo una vita non é abbastanza per vedere tutto e andare dappertutto..
La condivisione ci rende tutti più partecipi e possiamo andare, con l'immaginazione, e arricchirci o trovare spunti per poi fare una nostra esperienza a partire da lì, da un consiglio e da una emozione di un bravo blogger…
Direi però: a ognuno il proprio mestiere! Non tutti siamo fatti per scrivere -soprattutto bene e in modo incisivo – io adoro il tuo storytelling cara Silvia e la tua spontanea capacità di descrivere quel particolare in più che coglie e rivela quell'aspetto frizzante e saporito della realtà, facendo venire una gran voglia di partire… sarà perché amo "leggere e viaggiare"?
Michela
Souvenir di Viaggi
08/05/2013 alle 15:44 (10 anni fa)Bravissima, concordo e sopratutto farà tesoro delle tue ultime righe, è una questione di cuore 🙂
Luisa
Elisa Chisana Hoshi
08/05/2013 alle 12:48 (10 anni fa)Lo sai già Silvia, che adoro come scrivi. Detto questo, articolo da leggere, stampare e portare con sé nella tasca della Moleskine! Bravissima.
Giovy Malfiori
08/05/2013 alle 12:38 (10 anni fa)Esattamente quello che dicevo io ieri e alla Scuola Holden 🙂
elisa
08/05/2013 alle 12:20 (10 anni fa)Ma che bella analisi fatta con cuore ed umiltà! Inutile dire che la sottoscrivono a pieno e condivido con te il sogno di arrivare un giorno a collaborare insieme come travel e non a farci stupide concorrenza. Anche se alla fine sia una questione di personalità che traspare anche in rete.
Un bacio
Marta Gianotti
08/05/2013 alle 11:36 (10 anni fa)Pur non essendo una vera e propria travel blogger concordo su tutto!