Terzo e ultimo capitolo del viaggio a Tokyo di Daniela, Guest Traveler di queste settimane su The Girl with the Suitcase. (Se ve li siete persi, ecco qui il primo e il secondo capitolo del suo viaggio giapponese).
Kamakura è una cittadina costiera a sud di Tokyo (raggiungibile in un’ora di treno) che in passato fu sede del governo militare. Si presta bene per una gita di una giornata da Tokyo ed è un’ottima occasione per passeggiare tra templi e natura. La città non è molto grande e si può girare tranquillamente a piedi, ma naturalmente bisogna calcolare che camminare d’estate con il caldo fa allungare decisamente i tempi e può risultare molto stancante. Ovviamente, io ho del tutto sottovalutato l’effetto caldo, così la giornata si è trasformata in un vero tour de force.
Partiamo dalla stazione di Tokyo, prendiamo la linea JR Yokosuka e in un’oretta circa siamo a Kita-Kamakura. La stazione è veramente piccola ed è a pochi passi da alcuni dei principali templi zen di Kamakura. La nostra prima tappa è l’Engakuji: si tratta di un vastissimo complesso monastico zen totalmente immerso nella natura. Anche qui siamo accompagnati dal canto delle nostre care amiche cicale, la nostra compagnia per tutto il viaggio. Ci avventuriamo per una scalinata che conduce a una collina, dove si trova il Tesoro Nazionale del Giappone, cioè l’Ogane, la grande Campana.
Salire fin quassù è stato piuttosto stancante, fortunatamente c’è un’area ristoro gestita da due simpatiche mama-san, così ci fermiamo per riprendere un po’ di fiato, ammirare il panorama dall’alto e rinfrescarci con tè verde freddo e kakigori all’anko (una sorta di granita con marmellata di fagioli rossi). Fortunatamente quassù tira una bell’arietta!
Dopo questa (meritata) pausa relax, riprendiamo il cammino e ci dirigiamo verso Kamakura. Davanti alla stazione di Kita-Kamakura parte il cosiddetto sentiero del Daibutsu, un sentiero di 3 km circa che si snoda per un bosco e che conduce direttamente al grande Buddha. Scartata l’idea dell’escursione, ci incamminiamo per la città. Gravissimo errore: siamo in tarda mattinata, il caldo è torrido e la strada è tutta sotto il sole! Che faticaccia! Quasi quasi era meglio il sentiero del Buddha! Comunque alla fine, 20 minuti e molte lacrime e sudore dopo, arriviamo al Tsurugaoka Hachimangu, il principale santuario shintoista di Kamakura, dove compro un paio di omamori, talismani protettivi.
Usciti dal tempio, ci incamminiamo lungo la strada principale. Siamo stanchi, affamati e alla ricerca disperata di un posticino dove mangiare. Alla fine, ci ritroviamo in un ristorantino alla stazione dove mangiamo degli ottimi tendon e sashimi, uno dei migliori mai mangiati in vita mia! La pausa pranzo ci ricarica in vista delle tappe del pomeriggio: il Daibutsu, la famosa statua del Buddha gigante, e l’Hasedera.
L’Hasedera è un tempio bellissimo, situato sul declivio di una collina, è completamente immerso nel verde, si respira un’atmosfera di grande pace, nonostante la presenza dei tanti turisti. All’ingresso appena entrati si trova un bellissimo giardino con un laghetto. Entriamo nella grotta accanto e ci ritroviamo in un lunghissimo tunnel dal soffitto molto basso.
All’interno si trovano tantissime statuette votive. Gli edifici principali del tempio invece si trovano in cima alla collina, da cui si gode di una bellissima vista sulla baia di Kamakura.
Il tempio è famoso anche per le centinaia di piccole statue raffiguranti Jizo, la divinità protettrice delle anime dei bambini defunti.
La nostra giornata a Kamakura è finita, cominciamo ad avviarci verso la stazione per tornare a Tokyo, per la nostra ultima serata in città. Domani, infatti, ci attende lo shinkansen per Kyoto! Ogni partenza porta con sé sempre un po’ di dispiacere per quanto si sta per lasciare, e lasciare Tokyo per me diventa più difficile di quanto immaginassi.
Passiamo l’ultima sera a Shinjuku, e poco prima della chiusura decidiamo di salire al Tokyo Metropolitan Government Office, dove si trova un osservatorio panoramico (gratuito) che consente di avere una visuale su Tokyo a 360°: il panorama di Tokyo illuminata di notte è da mozzare il fiato, la metropoli è immensa, le mille luci della città ci circondano e ci riempiono gli occhi, impossibile vederne i confini.
Sì, lasciare Tokyo mi dispiace veramente tanto.
Sì, lasciare Tokyo mi dispiace veramente tanto.
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Il viaggio di Daniela a Tokyo finisce qui… mentre io attendo curiosa il giorno in cui metterò piede sul suolo giapponese, sicura che questo accadrà.
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Daniela
29/05/2014 alle 11:26 (10 anni fa)Ciao Lucia, ti ringrazio molto per i complimenti (e ringrazio Silvia che mi ha segnalato il tuo commento!). Sono contenta ti siano piaciuti gli articoli e non demordere, sono sicura realizzerai presto il desiderio di andare in Giappone 🙂 E se hai domande chiedi pure!
E nel frattempo, cerco di finire il prima possibile la parte del viaggio dedicata a Kyoto.
Grazie ancora e a presto ^_^
Lucia - Respirare con la Pancia
28/05/2014 alle 21:43 (10 anni fa)Daniela complimentissimi per questi articoli! Mi sono piaciuti tanto. Il Giappone è un mio sogno da tantissimo tempo e, ti assicuro, mi hai fatto viaggiare con questi racconti!