Porto e i Calanchi di Piana
Lasciate Ile Rousse e Calvi si percorre la strada D81 (la D81b è più lunga): la strada è molto stretta e tutta a curve, ma i panorami sono da togliere il fiato. Sotto di noi scogliere a picco sul mare di color rosso, tipico del porfido, alte centinaia di metri. Attorno a noi il Golfo di Girolata, non lontano dalla Riserva naturale di Scandola, visitabile soprattutto via mare: i traghetti partono da Porto e le ore migliori per ammirare i colori caldi delle rocce sono al mattino presto e al tramonto.
Porto è un piccolo borgo sul mare dominato da una Torre Genovese, conosciuta come Torre di Sia. Salendo sulla torre (2.50 euro) si ha un bel panorama su Porto e il suo golfo; proprio a due passi da qui ci sono anche un piccolo museo e un acquario.
Porto vive di turismo grazie alle gite in barca (di alcune ore) ai Calanchi di Piana: faraglioni di granito rosso alti fino a 300/400 metri (più o meno come la Torre Eiffel), davvero imponenti visti dal mare, ma anche dall’alto. Le partenze sono dal porticciolo a sinistra della torre. Noi siamo salite su una speedy boat e per un’ora e mezza, prima a tutta velocità saltando sulle onde e poi fermandoci tra i calanchi, abbiamo ammirato questo spettacolo della natura raggiungendo Capo Rosso.
Ci sono molte grotte e alcune baie dove fermarsi per un bagno: l’acqua è limpidissima, turchese, ma spesso fredda. Lo scenario è composto dal rosso del porfido e dal blu del basalto, rocce di ogni forma e grotte che ricordano la sagoma di isole come Sardegna e Corsica, appunto. La gita in barca che abbiamo fatto noi costa 27 euro circa: ne vale assolutamente la pena, anche perchè qui a Porto non c’è molto altro da fare!
E infine gustatevi il tramonto dalla piazzetta principale, piena di ristorantini di pesce: dicono sia uno dei tramonti più belli del Mediterraneo!
Venendo via da Porto, l’indomani, il mio suggerimento è di fare un po’ di trekking o una breve passeggiata spostandovi verso Piana e Capo Rosso: cambierete prospettiva e vedrete i calanchi dall’alto. A Capo Rosso c’è una torre che domina la baia: l’aria si fa più frizzante qui, siamo a 400 metri sul mare. Pace e silenzio, solo il vento e i gabbiani arrivano quassù.
Scendendo sempre verso sud lungo la costa ovest s’incontra la spiaggia d’Arone, con le rocce rosa: siamo nei dintorni del comune di Piana, a un passo da Cargese.
CARGESE
Questo è un borgo che si affaccia sul Golfo di Peru, con un’altra bella spiaggia di sabbia bianca e acqua azzurrissima; non è affatto turistico e camminando per le viuzze lo si capisce in fretta.
Cargese ha due anime: una greca e una latina; ciò è dovuto alle due chiese poste una di fronte all’altra, come a guardarsi. Il panorama sulla baia è accompagnato dal profumo delle bouganville, sparse un po’ ovunque. Se desiderate conoscere la cultura corsa da vicino, fate una sosta a Cargese!
SAGONE
Infine Sagone, un altro paese sulla costa ovest, direzione sud.
Spiagge di sabbia fine in centro al paese si alternano a baie rocciose dalla luce spettacolare al tramonto. Poco più in là i resti di una cattedrale romanica e alcune torri genovesi, comunissime sull’isola.
Ma uno dei ricordi più belli (e una delle foto migliori) che ho di Sagone sono queste falesie al tramonto. Il mare mosso, le onde, i colori del sole che sta per sfiorare l’acqua e sparire illuminano queste rocce sulla strada che porta a Tiuccia. Magia e seduzione in una foto, non credete? Io la adoro. Mi ricorda una fiaba del nord.
Se volete qui trovate altri ricordi del mio viaggio in Corsica.
La tappa precedente, se l’avete persa, era a Bastia e Saint Florent.
Infine qui ho raccontato l’itinerario completo di 10 giorni in Corsica.
Alla prossima puntata si scende ancora, dalle Isole Sanguinarie arriveremo nel punto più a sud e forse più turistico, Bonifacio!
Enzo Chiara
08/07/2015 alle 21:10 (8 anni fa)Posti favolosi!!!