La hostess e il pilota: una vita in viaggio

Oggi vi racconto la storia di una giovane coppia che viaggia per lavoro: Marco e Alexandra, il pilota e la hostess.

Innamorarsi ad alta quota credo sia facile, hai già la testa fra le nuvole e via, parti dritto per i tropici! (Questa era scontatissima). Ok dai, il succo è questo. Ho intervistato due cari amici di 27 anni che vivono per lavoro in Oman: lui romano, lei slovacca. Mi è venuto spontaneo fare loro alcune domande e ho pensato fosse carino condividerle con voi, che magari sognate una vita in viaggio o sognate di diventare pilota di aerei o hostess.

Alba da un aereo

L’intervista doppia

IL PILOTA

Ciao Marco, raccontaci in breve il tuo percorso professionale, ovvero il tuo sogno di bambino diventato realtà. Quanti anni di studio e pratica hai impiegato prima di diventare un pilota di aerei?

Ciao Silvia, per conseguire la licenza base di pilota commerciale ci vogliono circa due anni, dove si alterna teoria a pratica, dopo di che bisogna decidere su che aereo si preferisce volare e prendere un’abilitazione (specializzazione) su quel determinato aeromobile. A questo punto non rimane che la parte più difficile: trovare una compagnia aerea che ti assuma.

Quando sei lassù, sopra a una distesa di nuvole, quante volte ti capita di pensare che hai in mano la vita di almeno un centinaio di sconosciuti? Io lo penserei!

Questa è una domanda veramente interessante: prima di iniziare a volare ero della tua stessa opinione. Ma a bordo le cose cambiano totalmente, dal momento in cui mi siedo al posto di comando e inizio a fare il mio lavoro tutto passa estremamente velocemente e per assurdo non ci si accorge nemmeno di avere dei passeggeri dietro di sè. La priorità è compiere il volo nella maniera più sicura possibile e senza commettere errori.

Reputi il tuo lavoro il più bello del mondo sotto ogni punto di vista o è stressante e talvolta hai pensato di cambiare vita e fare tutt’altro?

Come ogni lavoro ha dei pro e dei contro, sicuramente mi reputo fortunato a fare ogni giorno quello che amo; al lavoro non mi annoio mai e, come dicono in tanti, ho la vista migliore di tutti dal mio ufficio…

Alba in aereo

Ora vivi in Oman con la tua ragazza, hostess slovacca: come conciliate vita privata e lavoro, fatto di turni e fusi orari diversi?

Riusciamo a organizzarci abbastanza bene nonostante il fatto che non voliamo insieme. A volte abbiamo turni completamente diversi e quando lei rientra io parto e viceversa. Ma a volte siamo fortunati e in un mese abbiamo giorni liberi in contemporanea, così organizziamo dei viaggi, oppure ci riposiamo a casa, andiamo al cinema o usciamo a bere qualcosa. Non volo spesso fermandomi fuori e nemmeno Alex, così torniamo quasi sempre a casa. Di tanto in tanto ci scambiamo i turni e lavoriamo insieme: è una bella sensazione, soprattutto per Alex, sa che è in buone mani, come dice lei. Ci piace volare insieme, anche se sul posto di lavoro abbiamo ovviamente un rapporto professionale.

Dove hai visto il tramonto e l’alba più belli pilotando un aereo?

Beh, sicuramente in Indonesia: ha un paesaggio magnifico e ancora selvaggio, per non parlare dei vulcani che rendono il tutto unico. Non posso che mandarti una foto scattata sopra Bali, posto che da come ho letto ti ha affascinato. Ma rispondendo con piu attenzione, l’alba piu bella è quella che ho visto dal balcone di casa dopo essere tornato in Italia dopo quasi otto mesi.

Bali, vulcani

Quando i passeggeri ti applaudono all’atterraggio, non li manderesti tutti a stendere anche tu? 😉

Devo dire che al di fuori dall’Italia non è molto comune sentirli applaudire, e poi fortunatamente da dentro la cabina di pilotaggio si sente veramente poco di quello che succede dietro.

A parte una buona amatriciana alla romana e il sorriso di mamma, cosa ti manca di più di Roma e dell’Italia?

Assolutamente la cultura. Dopo quasi 5 anni all’estero mi sento di raccomandare ad ogni ragazzo che ne abbia la possibilita di uscire dall’Europa per realizzare come siamo fortunati e come dovremmo essere orgogliosi della nostra cultura e delle nostre tradizioni.

Qual è la tua tratta preferita e perché?

Sicuramente quella da passeggero quando torno a Roma per le ferie.

C’è un episodio divertente della tua carriera fino ad oggi che ricordi particolarmente?

Mi ricordo che una volta, in India, un passeggero voleva darmi la mancia perché avevo fatto un buon atterraggio, dicendomi: “Really good driver”!

Ultima domanda: come sai adoro viaggiare, ma potessi preferirei spostarmi senza l’aereo. Hai un consiglio rassicurante per convincere quelle persone che hanno scelto di non volare mai nella vita?

Beh, so di non essere coerente ma devo ammettere che l’aereo al giorno d’oggi è uno dei peggiori mezzi di viaggio. Come diceva qualcuno, l’importanza di un viaggio non è la meta, ma il viaggio stesso, con tutte le cose che ci permette di vedere, le esperienze che ci fa vivere e non per ultimo il tempo che ci dà per riflettere su noi stessi e su dove stiamo andando. Quindi, usate il treno!

Alba in viaggio

LA HOSTESS

Ciao Alexandra, da quanti anni sei hostess e quali paesi hai visitato durante i tuoi viaggi di lavoro?

Ciao Silvia, lavoro come hostess da 2 anni e ho visitato 5 paesi (Nepal, India, Bangladesh, Tanzania, Indonesia), mentre avevo una sosta di lavoro.

Il tuo mestiere richiede tanta pazienza e buon umore in ogni condizione: qual è l’episodio più assurdo che ricordi con i passeggeri?

Verissimo, al lavoro vivo molte situazioni in cui devo mantenere la calma e avere sempre il sorriso in faccia. Ho vissuto molte esperienze ed è difficile ricordarle tutte, ma la cosa più curiosa è quando i passeggeri non sono molto pratici con le toilette e la pipì… beh, finisce per terra. Da lì esce e arriva nella galleria dove ci siamo noi hostess. E ho visto situazioni molto peggio di questa! Un altro esempio è quando incontro passeggeri davvero scortesi, che pensano tu sia lì solo per servirli e non ti trattano con rispetto. Mettono i vassoi con il cibo per terra, fischiandoci e chiamandoci senza un “per favore” o un “grazie”, e questa è una cosa che succede spesso.

A una mia amica è capitato di soccorrere una donna musulmana con il viso coperto che si è sentita male e ha iniziato a vomitare, infine è svenuta. Il marito le ha proibito di toccarla e di scoprirle il viso, nonostante la situazione stesse peggiorando. Sono poi riusciti a tenere fermo il marito aiutando la donna; certe credenze religiose diventano quasi più importanti della vita, questo è davvero assurdo e inconcepibile.

Quando sei a casa, ti capita mai di sentirti ancora in volo?

No, mai. Ma quando ho iniziato a volare era stressante, era tutto così nuovo per me. Mi è capitato spesso, a casa, di addormentarmi e sognare di essere ancora al lavoro, indossando il pigiama con gli occhi dei passeggeri su di me, o di addormentarmi in cabina e così via. Era molto faticoso perchè i sogni sembravano reali e non riuscivo a riposarmi davvero. A volte, quando avevo il giorno libero, mi svegliavo stressata per non aver sentito la sveglia e controllavo più volte la mia agenda per essere sicura di non avere voli quel giorno. Dimentichi completamente che giorno sia della settimana e conti quanto manca al prossimo giorno libero. Fortunatamente non mi capita più, sono abituata a volare giorno e notte.

Tu sei certamente molto più “ragazza con la valigia” di quanto lo sia io: che cosa non manca mai nella tua?

Nel mio trolley porto sempre con me l’uniforme e abiti da tutti i giorni in caso di una sosta fuori casa, le scarpe da lavoro, il grembiule e il foulard di servizio. Poi ho con me il mio kit per il make-up, del profumo, i collant di ricambio e un libro. Infine fazzoletti, salviettine, crema per le mani, i documenti e migliaia di penne sono un must nella mia valigia.

Sogni di venire a vivere in Italia, un giorno, oppure in Oman hai trovato il tuo posto nel mondo?

Sì, sogno di tornare in Europa e soprattutto in Italia, perchè è così speciale per me, non solo per via di Marco, ma anche per la natura, la storia, l’architettura, lo stile di vita e ovviamente il cibo! Ho sempre sognato di vivere in un paese caldo perchè non mi piace l’inverno. Ma dopo 2 anni qui ho capito che mi manca quel clima, vorrei il Natale con la neve almeno o sentirne l’atmosfera, vorrei veder piovere sui prati verdi, respirare aria fresca… Qui in Oman l’umidità fa sentire la temperatura ancora più alta di quel che è, c’è sempre polvere nell’aria e lo puoi notare sull’auto che lasci parcheggiata quando vai al lavoro, oppure sul balcone, che diventa quasi una “spiaggia privata”! 😉 E poi vivere sempre con l’aria condizionata è pesante.

Ma ovviamente ci sono anche i lati positivi: l’Oman è un paese molto bello, ho visto un sacco di posti e spiagge bellissime. Ho visto le tartarughe vicino al villaggio di Sur, ci sono luoghi simili a delle oasi e ti puoi trovare da un momento all’altro in un posto completamente diverso. Quando qualcuno viene in Oman per le vacanze poi io consiglio di provare il “Sink hole”, dove scorre acqua salata e dolce mentre i pesci fanno la pedicure, un po’ come in una spa! E poi l’Oman non è solo un paese pieno di deserti, ci sono anche le montagne (Jebel Shams): le persone che le visitano dicono sia magico campeggiare lì.

Tramonto

Quali consigli daresti alle ragazze che ci leggono e sognano di diventare hostess?

Consiglio di fare un’accurata ricerca sulla compagnia di cui sono interessate, valutare i pro e i contro, chiedere ad amici che hanno esperienza. Anche se chiedere ad altre persone può essere complicato, perchè ognuno ha opinioni diverse e soggettive. Posso affermare che la vita da hostess non è facile, non bisogna essere attratti dai soldi o dal lato fashion di questo lavoro. Non è come vedi nei film, non significa indossare un buon rossetto, un bel sorriso e via in giro per il mondo. La vita di bordo, prima di tutto, è avere la responsabilità della sicurezza dei passeggeri; poi devi lavorare in condizioni difficili e, sì, ovviamente devi pulire anche i bagni.

Quante e quali lingue parli e usi quotidianamente sul lavoro?

Parlo 4 lingue: slovacco, ceco, inglese e russo. So parlare un po’ il francese che ho studiato a scuola, ma l’ho dimenticato molto perchè non lo uso spesso. E sto imparando l’italiano: so leggerlo bene e capisco le conversazioni, ma mi è ancora difficile parlarlo.

Pensi che farai la hostess tutta la vita o sogni di avere una famiglia e una vita più stabile?

So per certo che non voglio fare lo hostess per molto tempo. Si tratta di un lavoro molto stancante e in condizioni anche malsane. Vorrei trovare un lavoro più stabile, con orari fissi, che mi faccia crescere. A far parte dell’equipaggio di cabina diventi un po’ pigro, che tu lo voglia o no. Arrivi a casa stanco e non ce la fai, per esempio, a studiare o a fare cose di cui potrai beneficiare in futuro.

Hai mai pensato di aprire un blog sui tuoi viaggi da hostess? Avresti un sacco di lettrici, me per prima!

No, non ho mai pensato di aprire un blog. Ho Instagram, a volte condivido foto dei miei viaggi, ma la cucina è la mia passione, quindi condivido molto quest’altra parte della mia vita. Magari un giorno aprirò un blog di cucina! 😉

Vulcani

Ultima domanda: quando lavori e non puoi fermarti per visitare la città dove atterri, non ti viene un incredibile nervoso? A me verrebbe! 😉

Domanda molto interessante. Subito, leggendola, ho pensato “no”! Ma poi, pensandoci meglio, mi piacerebbe visitare i posti dove sono stata solo di passaggio. Mi piacerebbe conoscere i luoghi dove vivono i nostri passeggeri: posti come Jaipur in India, Colombo in Sri Lanka, Male Dives e altri.

Ho visto posti come il Bangladesh che mi hanno aperto gli occhi davanti a persone che vivono in condizioni che nemmeno pensavo esistessero; questo ti fa capire e apprezzare meglio ciò che hai. Dall’altro canto, sono stata anche a Dubai, dove i soldi sono ovunque. Ad essere onesti, non amo Dubai particolarmente. Ricordo che in Bangladesh, quando andavamo a cena al ristorante, ordinavamo sempre del cibo in più da portare via e per darlo alle persone per strada, che ovviamente ci ringraziavano in ogni modo possibile.


Auguri e grazie di cuore a Marco e Alexandra, spero di rivedervi presto, magari in Italia!

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9 Commenti su La hostess e il pilota: una vita in viaggio

  1. edoardo
    11/02/2018 alle 18:44 (6 anni fa)

    salve… sono un pilota di linea ,amo volare al di sopra di ogni cosa (doppio senso!!) ma ad onor del vero se hai una famiglia che ti aspetta a casa .. beh.. dopo anni vissuti con ritmi estenuanti devo dire che un lavoro a terra non mi dispicerebbe, continuerei a volare per diletto e non per lavoro andrei in volo dove voglio io ..non dove “devo andare”… grazie

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  2. Luca
    23/07/2016 alle 21:38 (7 anni fa)

    Sono diventato pilota realizzando il mio sogno da bambino, ma la mia vita privata è’ poi diventata uno schifo e non riuscivo a dedicare sufficiente tempo ai miei bambini con gli stand-by che si attivavano e i giorni di riserva che diventavano duty. Molto tempo libero fuori base da passare con i miei colleghi per la gran parte singles o divorziati. Non è’ vita, almeno non è quella che voglio. Cosi sono tornato a fare un lavoro coi piedi per terra e ci ho guadagnato in qualità della vita.

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    • Silvia Cartotto
      24/07/2016 alle 22:56 (7 anni fa)

      Ti capisco molto bene e credo che ognuno debba seguire lo stile di vita che sente più suo, e credo che tu ci abbia davvero solo guadagnato 🙂

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  3. Anonymous
    21/10/2015 alle 13:15 (8 anni fa)

    Bella l'esperienza dei due ragazzi, ? vero abbiamo un patrimonio, anzi un tesoro sulle mani che non apprezzaimo, che costantemente critichiamo e non valorizziamo .

    E' bello viaggiare ma casa… dolce casa… non mentisce mai….

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  4. Silvia Cartotto
    19/10/2015 alle 19:45 (8 anni fa)

    Grazie 🙂
    S? concordo con lui, non ce ne rendiamo mai conto abbastanza.

    Rispondi
  5. Silvia Cartotto
    19/10/2015 alle 19:45 (8 anni fa)

    E soprattutto stancante, capisco la loro voglia di stabilit?!

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  6. Marta Gianotti
    19/10/2015 alle 12:41 (8 anni fa)

    Anche io ho due amici con una storia simile! Lui steward e lei hostess, che vita movimentata dev'essere!?

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  7. Alessandra Granata
    19/10/2015 alle 12:41 (8 anni fa)

    La cultura italiana!! Quanto ha ragione il tuo amico Silvia, a dire che non ci rendiamo conto del meraviglioso patrimonio che abbiamo sotto gli occhi!!! Deliziosa questa intervista!!!

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