C’è una Genova che non tutti conoscono, o per lo meno non la conoscono quelli che pensano che qui ci sia solo il porto dove imbarcarsi per la Sardegna o la Sicilia, oppure l’acquario e la città dei bambini. #tbnet #genovaperme
Io, nei miei diversi weekend in città, ho scoperto ogni volta una Genova dai mille volti.
Quella dell’ultima volta però mi ha colpito di più: vi presento una Genova insolita, con ben 5 lati che di lei non conoscevo.
Le botteghe storiche
Il barbiere, la pescheria, la friggitoria, la drogheria, la farmacia, la gastronomia con 150 tipi di panini diversi; e ancora la cioccolateria, la lavanderia, il cinema a luci rosse, il negozio di incisioni e timbri, la pasticceria e la libreria antiquaria.
Tutte attività commerciali presenti dal cuore di Genova fino al porto da più di 70 anni, gestite di generazione in generazione, vendendo sempre gli stessi prodotti.
Tutto è come allora: gli infissi, le piastrelle, le luci e le insegne. Un tour organizzato dall’ufficio del turismo (Genova more than this) alla scoperta di queste botteghe racconta la loro storia e l’importanza del tramandare le tradizioni: l’autenticità di Genova risiede proprio tra questi carrugi.
Genova verticale e panoramica
Quando siete tra i suoi stretti carrugi, non dimenticatevi di guardare in alto. Genova si sviluppa in altezza, con i palazzi che quasi si toccano tanto sono vicini (scommetto che qualcuno si prende pure il caffè da una finestra all’altra, tra vicini di casa)!
Ma se Genova è tanto bella dal basso, lo è ancor di più dall’alto (specialmente per me che amo vedere i panorami sulle città che visito). Prendete l’ascensore Castelletto da Piazza Portello (prezzo del biglietto: 0,90 euro) e arriverete alla Spianata Castelletto, anche chiamata Belvedere Montaldo. Tutta Genova è sotto di voi (è la foto di copertina di questo post): sulla sinistra il centro storico, davanti il Porto Antico e sulla destra il porto di traghetti e navi da crociera, la lanterna e il matitone (un grattacielo dalla forma che ricorda una grossa matita).
Se non vi basta e al panorama volete aggiungere un museo, andate alla fermata Balbi poco fuori dalla Stazione di Piazza Principe: qui un ascensore per un tratto orizzontale e per un altro verticale (unico in Europa) vi porterà al Museo delle culture del mondo, ovvero il Castello d’Albertis, sulla collina Montegalletto. Un signore di passaggio ci ha detto che la collina una volta era piena di ginestre e per questo porta questo nome, ma non abbiamo fatto in tempo a chiedergli quale fosse effettivamente il nesso.
Il Castello è d’obbligo per gli amanti dei viaggi: d’Albertis era un esploratore che nel 1892 ha fatto lo stesso viaggio di Colombo; da quell’esperienza ha riportato a casa centinaia di oggetti, strumenti, armi e ricordi provenienti dalle terre attraversate. Il museo oggi è proprietà del Comune, come lui ha voluto, e nei 2 piani si ripercorrono i suoi incredibili viaggi. Incantevole il salotto turco e la riproduzione della cabina della sua nave, ma la parte che preferisco è senza dubbio il tramonto sul mare che si gode dalla terrazza più alta, affacciata sul porto. Genova da lassù non pare nemmeno Genova: uno scorcio che non dimenticherò facilmente.
Genova sui muri
Frasi satiriche, di politica, frasi umoristiche, proverbi, dediche d’amore, poesie, cartelli originali: i muri del centro storico di Genova parlano, soprattutto nel Sestiere della Maddalena ma un po’ ovunque, e chi li legge ascolta la voce di una Genova nascosta, che urla rabbia, orgoglio, indignazione così come amore, passione, voglia di riderci su. Il lato più umano di Genova l’ho incontrato tra i carrugi, quelli più bui e dall’odore forte, che parla per la gente comune, semplice ma non per questo passiva. Andate a leggerla, vi sorprenderà.
La chicca: mercato del Carmine, in cucina con Creattivando
C’è un’associazione che organizza cooking class al Mercato del Carmine, mercato coperto e riscaldato nel centro storico di Genova: è Creattivando e grazie a Mario e Cristina ho imparato a fare la focaccia con cipolle e stracchino.
La cosa bella è che abbiamo comprato i prodotti a km 0 direttamente ai banchi del mercato, li abbiamo lavorati e cotti nelle cucine del mercato, infine ci siamo gustati il risultato finale seduti a tavola! Organizzano lezioni anche per imparare a fare il pesto e, infine, anche chi non partecipa alle cooking class può comunque comprare i prodotti del mercato e portarli al banco delle cucine, sedersi e attendere che il piatto scelto gli sia servito. Io la trovo una cosa veramente simpatica e originale!
Dulcis in fundo la romanticheria: Boccadasse
Il borgo di Boccadasse fa parte del quartiere di Albaro, a due passi da Genova Nervi: a pochi minuti dal famoso parco e dalla passeggiata sul mare dove i genovesi sono soliti fare jogging si trova questo villaggio di pescatori. Il cuore del borgo è rappresentato dalla spiaggia di sassi circondata dalle tipiche case rosse e gialle, mentre il castello sulla collina completa il quadretto. Una foto da cartolina è obbligatoria, prima di perdervi con lo sguardo sul mare nella saletta composta da un solo tavolo nel ristorante Capo Santa Chiara: dicono sia il più romantico in città! Ah, provate la specialità, il cappon magro.
Questa è la Genova che ho vissuto io in un weekend di dicembre grazie a Visitgenoa: una Genova diversa, nuova e inaspettata. Spero piacerà a voi quanto è piaciuta a me.
Rolando
08/03/2016 alle 19:57 (7 anni fa)Brava Silvia
con poche semplici mosse mi hai convinto: devo tornare a Genova e rivederla in modo diverso.Va bene che sto a 3000 km dall’Italia, ma mi pare di averti già incontrata,forse un festival a Roma sulla letteratura di viaggio ?
Silvia Cartotto
10/03/2016 alle 9:33 (7 anni fa)Ciao Rolando, non sono mai stata a quel festival purtroppo. Magari ci siamo incontrati in qualche fiera del turismo in Italia?
PS: grazie e sono felice di averti convinto su Genova!
serena
21/12/2015 alle 9:45 (7 anni fa)Un bell’omaggio alla mia città! Foto meravigliose! Brava!
Silvia Cartotto
21/12/2015 alle 9:46 (7 anni fa)Sono molto felice che una genovese apprezzi, davvero. Grazie 🙂