Avere 30 anni

Avere 30 anni

Ci sono giorni più difficili di altri.

Quelli in cui ti dici: non ce la farò. In cui ti alzi e pensi che devi fatturare, ma soprattutto in cui vuoi mantenere ben saldi i principi in cui credi. Vuoi proporre ai tuoi clienti solo cose che sei certa di saper fare bene. Nonostante la moda del momento, nel web, sia quella di insignirsi di titoli random, quelli che vanno tanto in voga oggi sull’internnét; nonostante persone che svolgono mansioni nuove, pensando di potersi improvvisare.

Poi per fortuna ci sono giorni più facili di altri, più positivi.

In cui ti accorgi che stai pretendendo troppo da te stessa, in cui devi dare tempo al tempo, in cui ti ripeti che stai facendo bene e che stai facendo un passo alla volta. Ci sono giorni in cui vorresti essere meno responsabile: sì, giorni in cui vorresti essere di nuovo te, ma a 20 anni.

Avere 30 anni, oggi

Scrivi dei tuoi 30 anni quando in realtà mancano ancora (o solo) 8 mesi al traguardo.

E così ripensi agli ultimi 10 anni, perchè in fondo è tra i 20 e i 30 che cambia tutto.

Se domani incontrassi un vecchio amico che non vedi da tempo, quali sarebbero le cose che gli diresti per riassumergli gli ultimi anni della tua vita? Hai presente quegli eventi, quei paletti ben fissati nel calendario dei ricordi? Ecco: nella tua mente hai già suddiviso gli anni in tante piccole strisce, al cui interno ci sono le caselline dei mesi, dei viaggi, dei momenti epici e di quelli che proprio no. E allora via.

A 20 anni eri al primo anno di università, a Bologna. In questi giorni di febbraio, mentre a Torino c’erano le Olimpiadi, andavi su e giù da un treno ogni due settimane e da lì a pochi giorni stavi per iniziare qualcosa di nuovo. Stava arrivando LA persona con cui hai scelto di vivere. Ed eri pure nel bel mezzo di una dieta che ti stava facendo perdere 10 kg (oggi di kg da perdere ne hai solo 5, brava, facciamo progressi) e stavi dando i tuoi primi esami al DAMS.

Nel 2008 ti laurei, avevi 22 anni. Se riguardi le foto però ti vedi piccina, sì. Piccina dentro. Oggi resti sempre un’inguaribile entusiasta per cose a volte prive di senso, come i bambini piccoli, ma ti va bene così; sei più consapevole, più guardinga, meno ingenua. A volte.

A 23 anni ti trasferisci a Torino: davanti a te 2 anni di convivenza, un Master, poi un lavoro nelle pubbliche relazioni, il tuo primo vero lavoro. Apri un blog (non questo, un altro) e inizi a scoprire il magico mondo di chi spiattella online i cavoli propri, in diari che tutti possono leggere. Ma proprio tutti.

Sei felice: il 2011 è l’anno dei 25 anni, ed è una bomba: apri un blog che (lo scoprirai dopo) ti cambierà la vita, lavori alle OGR, dove l’Italia festeggia i 150 anni. Eventi, feste, mostre contemporanee: a 25 anni ti senti bella e con il mondo in pugno, e anche gli altri se ne accorgono. Dopodichè ci metterai 4 anni per cambiare la foto sui profili social: la Silvia del 2011 proprio non la volevi lasciare.

Poi arrivano i viaggi, un lavoro breve ma intenso a Milano che ti fa girare l’Italia e la testa, nel frattempo curi il blog come se fosse tuo figlio. Studi, impari, leggi, osservi in silenzio. Sperimenti, apri canali social, assorbi tutto ciò che pensi vada assorbito, lasci andare ciò che reputi una cattiva strada. Speri che la tua sia quella giusta.

I mesi passano, inizi a non voler festeggiare più il compleanno. I 26 non li festeggi perchè ormai pensi che com’eri a 25 non tornerai più. Dai 27 in poi non ne parliamo proprio, il compleanno è più solo una serata con gli amici e via, che da festeggiare c’è l’amicizia, quella ben salda nonostante tutto.

Cambi città e lavoro, ti catapulti all’improvviso ad Alba, un colloquio fatto per caso per un posto nel web marketing ti cambierà la vita per i prossimi 2 anni. Stringi i denti, impari tantissimo, assorbi ciò che devi assorbire; sei sola, lavori in ufficio di giorno e lavori fino a notte fonda sul tuo blog, che inizia finalmente a decollare. Ti senti un po’ dipendente e un po’ freelance, ma libera di scegliere ancora non sei. Viaggi un po’, ma non quanto vorresti. Risparmi soldi per viaggi futuri che sai arriveranno, intanto fai gli straordinari e vedi nascere siti di ecommerce anche grazie a te e alle tue ore spese in quell’ufficio. Stringi i denti e vai avanti.

E poi, fai il salto

L’anno dei tuoi 29 anni sarà la svolta, un 2015 con i fiocchi, finalmente. Dopo anni di traslochi e di cambi di città, sintomo di una generazione che insegue il lavoro, ovunque esso sia, mentre invece vorrebbe inseguire i propri sogni, senti che sei pronta per fare della tua vita un sogno. Decidi che sei stanca di sognare ad occhi aperti e che vuoi utilizzare per te stessa tutte quelle spugne di conoscenza acquisita negli anni: decidi che è arrivato il momento di provarci.

Come uno di quei rituali di passaggio studiati in antropologia culturale a Bologna, decidi di partire per l’Asia prima di fiondarti nella tua nuova avventura. Lasci il lavoro, la casa di Alba, fai un biglietto aereo e ritorni leggera e con il cuore gonfio di gioia, quella gioia incontenibile che aspettava da mesi di uscire, strabordante.

Apri la partita iva e lo fai mentre tutti ti dicono che hai avuto coraggio ma tu non li ascolti. Sono giudizi contaminati da una società abituata alla ricerca della sicurezza, piuttosto che a quella di una piccola felicità quotidiana. Magari più povera, ma una felicità autentica e a piccole dosi è quella che insegnerai alle tue figlie a cercare ovunque e comunque (perchè sì, ci speri da 30 anni che siano femmine).

E quindi eccoti qui, alla soglia del tuo primo anno da freelance.
A fine febbraio di un anno fa hai lanciato la bomba, ti sei liberata di un peso, hai preso di petto il sogno di poter lavorare in proprio, di mettere le tue competenze al servizio degli altri, ma smettendo di essere TU al servizio degli altri.

Oggi i conti piano piano tornano, hai imparato che per prima cosa le persone apprezzano un rapporto sincero con te, imparando a fidarsi dei suggerimenti che gli dai e delle idee che per loro partorisci. Essere freelance in Italia non è affatto semplice, lo sai bene. Per fortuna che esistono i clienti esteri, lo scrivi e lo ribadisci. Quelli pagano e puoi star tranquilla, almeno per un po’, almeno fino a quando anche i clienti italiani se ne ricorderanno, della tua fattura.

Ma in fondo lamentarsi non ti è mai piaciuto e non ti ha mai portato nulla di buono. Come non ti piacciono quelli che si sorprendono per le tasse da pagare al commercialista: ma fateveli prima due conti, no? Lo so pure io che i conti manco li so fare. (Non è vero, papà, ora ho imparato). 😉

Scherzi a parte, sai che non sarà facile l’impresa che vuoi compiere. Ma se c’è una cosa che sai con tutta te stessa, è che parte tutto dalla tua testa. Ciò che conta è il modo con cui vediamo e affrontiamo le cose, la vita, i fatti di ogni giorno. Parte tutto da noi.

Tra qualche mese avrai 30 anni e questo è quanto: sai che non sei pronta perchè effettivamente tu di anni nel cuore ne senti 18, quei 18 che reputi i più belli di sempre. Ma sai che c’è? Dicono tutti che gli anni migliori arrivino proprio adesso.

E se lo dicono loro che ci son già passati, sarà vero. No?

E smettila di borbottare, lo sai che la risposta è sì. 😉

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10 Commenti su Avere 30 anni

  1. Pam
    19/02/2016 alle 10:56 (8 anni fa)

    Abbiamo fatto un percorso davvero molto simile, e come sempre mi ritrovo in quello che scrivi. Io ho compiuto 30 anni l’anno scorso, e anch’io mi sono fatta mille domande come te, ed anche a me è stata data la risposta “gli anni migliori arrivano adesso”. Non lo potrò sapere finché non passeranno e li rimpiangerò, e proprio per questo mi godo ogni momento, ogni vittoria, ogni dubbio ed ogni fallimento. 🙂

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  2. Alex
    09/02/2016 alle 12:20 (8 anni fa)

    La sera prima dei 30 l’ho passata piangendo, sperando che Peter Pan arrivasse a portarmi via!!! Invece mi sono risvegliata, con un test di gravidanza positivo fra le mani e la consapevolezza che, se dai 20 ai 30 è stata una vera figata, dai 30 in avanti lo sarà ancora di più.
    Qualunque strada si scelga
    Soprattutto se la strada è quella dei sogni e del cuore =)
    Good Luck!

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    • Silvia Cartotto
      09/02/2016 alle 13:07 (8 anni fa)

      Ma che storia bellissima Alessia, grazie per averla condivisa qui. Hai ragione, se la strada è quella del cuore è quella giusta! 🙂

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  3. Elisa
    08/02/2016 alle 10:54 (8 anni fa)

    Cartottina ma ancora non ne hai nemmeno 30? Beh io che sono alla soglia degl “anta” ti dico che sei meravigliosa e chissà come sarà questo nuovo pezzo di vita che a mio avviso è il più bello per una donna. Io negli anni dei trenta ho proprio svoltato, finalmente sono diventata ciò che sapevo di essere. Secondo me i tuoi trenta saranno una forza della natura. Ti abbraccio tantissimo

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    • Silvia Cartotto
      08/02/2016 alle 15:42 (8 anni fa)

      Eh già, sembro piccola ma non lo sono. 😉
      Grazie di tutte queste belle parole tesorina! Ti abbraccio anche io.

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  4. Valentina Gattei (@Valuita)
    08/02/2016 alle 9:39 (8 anni fa)

    Di tutte le turbe che ho, le paranoie, i dubbi e altre cosine varie, l’età non mi è mai interessata.
    E sai perché? Perché ciò che conta è essere felice e più cresci e più puoi esserlo.
    Io conto di arrivare così (cioè pazza come ora) a 40 e poi 50 e poi 60 anni.
    Secondo me ce la farò. A te in bocca al lupo, per tutto.

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  5. Denise
    08/02/2016 alle 9:19 (8 anni fa)

    Capisco bene le tue sensazioni!Fra poco compierò 26 anni ed è la prima volta che proprio non vorrei cambiare età…i 25 anni sono magici 🙂

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