Vi ho già parlato di Bruxelles in un altro post, qui vi porto un po’ più a sud, nella regione della Vallonia, sempre in Belgio. In un weekend, partendo il venerdì e tornando la domenica, si possono vedere entrambe le cose con la dovuta calma. Ecco i posti più speciali che vi consiglio di inserire nel vostro itinerario (meglio se atterrando a Bruxelles e poi noleggiando una macchina).
Mons, un romantico scrigno
Siamo a 70 km a sud di Bruxelles: Mons è una elegante cittadina di 90.000 abitanti che sorge su una collina e si sviluppa attorno alla sua piazza principale, la Grand Place, dove si trovano caffè, pub, birrerie, ristoranti e palazzi gotici. Nel 2015 è stata Capitale Europea della Cultura e questo le ha portato un grande rinnovamento, ospitando giovani e persone da tutto il mondo. Le cose che di lei mi sono piaciute di più? Eccole.
Sicuramente il Belfry, ovvero la torre civica del 1661, in stile barocco, che ha 365 gradini e 459.000 mattoni, con un carillon in cima che suona ogni 15 minuti. Si trova proprio a due passi dalla bellissima Cattedrale di Mons, incantevole alla luce del tramonto. Ah, ovviamente salitevi (anche in ascensore) e guardate la città dall’alto: ci sono pure delle telecamere live per vedere da vicino le strade e le piazze.
E poi consiglio di visitare anche il Mundaneum, il Google di carta: si tratta di un museo in cui è racchiuso tutto il sapere del mondo. Cioè? Nell’archivio sotterraneo si trovano 18 milioni di piccole card all’interno di centinaia di cassetti, ognuna con i riferimenti bibliografici (e i codici) dei libri di tutto il mondo. Nato negli anni ’40, il museo si trova a Mons dagli anni ’90 (prima era a Bruxelles) ed è protetto dall’Unesco.
Infine, proprio nella Grand Place si trova il ristorante La petite Provence, che vi consiglio di provare per una cenetta a base di carne o pesce (ottimo l’impiattamento dei gamberi con indivia belga e anche del cinghiale con le mele) accompagnata da buon vino o birra. E poi anche il pub Le Royal, sempre in piazza, dove io ho assaggiato (e apprezzato) per la prima volta una birra belga, la Grisette al sapore di frutti di bosco, molto dolce.
Per quanto riguarda il posto in cui dormire, io mi sono trovata molto bene all’Hotel Lido, un 4 stelle a circa 10 minuti a piedi dalla Grand Place. Buona colazione continentale, camera silenziosa e pulita, oltre che moderna. Posizione ovviamente ottima, ve lo consiglio!
Waterloo, il memoriale della battaglia e una brasserie
Ci spostiamo e rientriamo lentamente in direzione nord, per vedere un luogo veramente storico. Il museo della famosa battaglia di Waterloo del 1815 si trova proprio di fronte alla collina del Leone di Waterloo, il monumento commemorativo dalla cui sommità si vede tutta la pianura circostante, scenario di quei giorni di guerra. All’interno del museo si può rivivere passo passo ogni momento della battaglia grazie a pannelli interattivi, schermi, cinema 4D e un’audioguida in lingua che narra gli avvenimenti, per la gioia degli appassionati.
Non si può venire in Vallonia e non dare un volto al 1815, a Waterloo!
Se è ora di pranzo quando passate di qui, fermatevi al ristorante Bivouc de L’empereur,
proprio lì di fronte: ottimo soprattutto il dessert con cioccolato e vaniglia, goduria pura! (Ricordiamoci che il cioccolato belga è tra i più buoni al mondo).
Se poi siete venuti in Belgio anche (o soprattutto) per degustare ottime birre, dovete passare dalla Brasserie Mont Saint-Jean, sempre a Waterloo (indirizzo: Chaussée de Charleroi 591), prima di fare rientro a Bruxelles. Qui la degustazione è a base di birra Waterloo, nemmeno a dirlo: a doppia fermentazione, è famosa per l’acqua pura, la qualità del malto e le dolcezza del luppolo.
La Hulpe e la Fondation Folon
Dulcis in fundo lei, la Fondazione Folon: un posto magico, racchiuso nel parco Solvay, all’interno della Ferme du Château de La Hulpe, non lontano da Waterloo. Jean-Michel Folon, il famoso illustratore, ha creato questo museo scenograficamente suggestivo e racchiudente oltre 40 anni dei suoi migliori lavori. Si entra nella sua vita e nelle sue opere attraverso una porta-libro e ci si tuffa nel suo mondo visionario e onirico: acquerelli, manifesti, oggetti, sculture in vetro, legno, effetti ottici e film in un percorso interattivo davvero indimenticabile, che vi sfiorerà sicuramente nel profondo. La cornice in cui si trova, infine, è un bellissimo parco composto da stagni, sentieri e immensi prati dove passeggiare nelle belle giornate.
Insomma, è un posto speciale, che spero vi incuriosisca e vi faccia venire voglia di partire per questa regione così poco conosciuta da noi in Italia, ma che ha tanti piccoli tesori da scoprire e scrigni magici da aprire, come il mondo di Folon!
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