Facciamo un gioco.
Ricordate, dai libri di storia, com’erano vestite le ricche signore del Medioevo? Gonne lunghe a più strati, stoffe pregiate e ricami elaborati. Bene, ora cercate di costruirne mentalmente uno che vi piaccia e che vi faccia sentire irresistibili. Indossatelo.
Ecco, siete pronte per un viaggio nel tempo tra le sontuose mura del Castello della Manta, immerso nelle splendide colline del cuneese, in Piemonte, da qualche anno in gestione al FAI, che negli ultimi anni sta portando avanti un meticoloso lavoro di restauro. Pronti… via!
Il Castello della Manta, sulle colline cuneesi
Faticando un po’ con il vostro vestito salite le scale che portano prima alla cucina (concentratevi solo sull’arredamento, la sua funzionalità non è affare da damigella), per poi arrivare all’entrata principale. Qui dei baldi giovani (i Ciceroni, volontari delle scuole superiori che collaborano con il FAI) vi accompagneranno per tutta la visita, spiegandovi i principali fatti storici e gli aneddoti più curiosi.
Si parte dalla grande sala col camino (non sentite anche voi un po’ di musica provenire dal pianoforte?), poi si attraversa il lungo corridoio che porta a quella che un tempo fu la stanza di uno dei conti. Da qui si sale, passando per la saletta dei trofei di caccia e arrivando alla stanza più intima del castello, in cui si poteva entrare solo se invitati dal padrone di casa.
Per raggiungere la prossima zona vi toccherà attraversare un passaggio piuttosto stretto. Rischierete di sporcare il vestito contro il muro, ma ne varrà la pena, visto che si parla della sala baronale, dedicata a banchetti e balli. Non vi rimane che cercare un cavaliere, ma attenzione: non tardate troppo, perché potreste fare strani incontri.
E i fantasmi non ci sono?
Che castello medievale sarebbe senza qualche bella storia di fantasmi? Nel corso dei secoli ne sono nate addirittura tre:
- Quella del Moro, che danza durante le notti di luna piena con le eroine della sala baronale (magari, se avete fortuna, un giro di pista lo fa fare anche a voi);
- Quella della contadina, un tempo addetta alle cantine, che in primavera la si sente lamentare e singhiozzare per la perdita del suo amato;
- E quella della dama bianca, moglie di uno dei signori del castello, che invitava i suoi spasimanti a corte facendoli poi sparire misteriosamente.
E dopo la visita al castello, che si fa?
L’incantesimo dura più o meno un paio d’ore, dopodiché tocca tornare nei panni di tutti i giorni. Ma potrete ancora godervi un po’ di relax nel giardino, ammirando il panorama impreziosito dal Monviso. Se c’è un bel sole è il luogo ideale per un picnic, ma tenete presente che nel castello c’è solo una macchinetta del caffè a cialde.
Se non ci siete mai state, un giretto a Cuneo è buon modo per concludere la giornata: dista circa una mezz’oretta di macchina dal castello.
Potrete farvi delle lunghe passeggiate sotto i portici del centro storico, in parte di stampo medievale, e poi perché no, fermarvi a mangiare in qualche ristorantino. Io sono stata, insieme al mio cavaliere, al ristorante Senza fretta: è arredato con eleganza e sobrietà ma non tanto da essere classificato come formale. I piatti sono ricercati, ma con costi decisamente abbordabili.
Se volete saperne di più sul Castello della Manta e organizzare al meglio la vostra gita, qui sotto trovate diversi spunti.
Buona gita!
Articolo di Luz Carollo – Art&Design Specialist del Club delle ragazze con la valigia
Luz ha quasi 30 anni e fa l’arredatrice. È curiosa di natura: vuole sempre conoscere persone e luoghi nuovi. Ama l’arte, la musica, il cibo e l’architettura… insomma tutto ciò che è bello e buono.