Dicono che l’autunno sia una stagione magica: personalmente non l’avevo mai apprezzata vivendo in città, forse perché segna per antonomasia la fine dell’estate, l’arrivo del buio, la stagione delle piogge.
Con il mio trasferimento in Alta Val di Susa, in un paesino turistico situato a 1500 metri di altitudine, l’autunno è arrivato in anticipo, portando via con sé la vivacità e il brusio dei turisti, per lasciare spazio agli incredibili giochi di colore della natura.
Ho così scoperto un luogo, a pochi km da qui, dove il tempo sembra essersi fermato ed è facile ritornare bambine immergendosi in una natura che sembra creata per ospitare fate, gnomi e strane creature che vivono tra laghi, boschi e montagne.
Sto parlando della Valle Stretta, conosciuta come “Vallée Etroite” in francese: un territorio franco-italiano incastonato nel dipartimento delle Haute-Alpes, tra il comune francese di Névache e la cittadina di confine Bardonecchia, in provincia di Torino.
Come arrivare in Valle Stretta
Si può raggiungere l’imbocco della Valle Stretta sia in treno sia con mezzi propri a quattro o due ruote.
In treno: con la linea Torino – Bardonecchia scendete alla stazione di Bardonecchia dove è disponibile in estate il servizio navetta-bus Bardonecchia – Valle Stretta.
A piedi o in automobile/moto: dirigetevi fuori dal paese di Bardonecchia verso località da Pian del Colle. Prima dell’omonimo parcheggio, parte il sentiero pedonale della Valle Stretta che costeggia la Dora sulla sinistra orografica; giunti al fondo valle una passerella vi consentirà di entrare in Grange della Valle Stretta, un piccolo centro semi-abitato di case in pietra, tra cui un bar e due rifugi, il Rifugio re Magi ed il 3° Alpini, di proprietà del CAI Torino.
Se decidete di salire a piedi scoprirete una bella passeggiata lungo l’imbocco di questa valle, tra prati e alpeggi di circa 1h30. Tuttavia consiglierei a quel punto di partire presto al mattino oppure di prevedere una sosta serale presso uno dei rifugi e la partenza per l’escursione al mattino.
In automobile lo stesso tragitto si percorre in una quindicina di minuti ma ricordate che, una volta arrivati all’ingresso delle Grange, sarà necessario lasciare l’auto in sosta negli appositi parcheggi, solitamente non a pagamento in stagione autunnale.
L’escursione: da Grange di Valle Stretta al Lago Peyron
Vi sono numerose escursioni in partenza da questo punto della Valle Stretta: io ho amato particolarmente il giro ad anello verso il lago Peyron che parte e arriva dalle Grange, a quota 1765 mt, portandovi a scoprire l’atmosfera di questi luoghi in un paesaggio che lascia i boschi cangianti per farsi via via più roccioso e su terreno misto a neve, vista la stagione autunnale in quota.
Si tratta di un’escursione di difficoltà “E” (escursionista) ovvero media, per un dislivello complessivo di 688 metri, quindi assolutamente idoneo per chi sta iniziando, ma mai noioso per i più allenati al trekking, grazie alla varietà dei paesaggi, alla meta del lago Peyron, incantevole lago alpino, alla possibilità di effettuare un percorso ad anello che consente di rientrare alla base senza mai passare per lo stesso punto.
Dalle Grange, incamminatevi lungo la strada ben segnalata che porta al Pian della Fonderia: trascurate per ora il cartello che indica il Lago Verde, potrete passarvi al vostro rientro, e ve lo consiglio caldamente!
Una volta arrivati al cartello che indica il Thabor, lasciate quel percorso sulla vostra sinistra e imboccate invece il percorso sulla destra verso il Colle della Valle Stretta: attraverserete quindi un ponticello, il Ponte della Fonderia.
Superato qualche tornante siete nel Vallone delle Tavernette: un secondo risalto a un falsopiano fiancheggiato a destra dell’imponente costiera dei Re Magi ed a sinistra dai contrafforti dei Serous.
In leggera discesa si giunge a un vasto pianoro (m.2210) da dove, proseguendo dritti, si continua per il Colle di Valle Stretta, svoltando a sinistra e seguendo il sentiero che risale sul lato destro idrografico l’emissario del Lac du Peyron, si giunge alla bellissima conca del lago.
Potrete decidere di rientrare sul medesimo itinerario di andata, oppure vi suggerisco di prendere il sentiero ben segnalato sul lato sinistro del fiume e, con un lungo spostamento, arriverete al Colle di Valle Stretta da cui potrete scendere ricongiungendovi all’itinerario di partenza.
Da non perdere: il Lago Verde
A circa trenta minuti di cammino dal centro abitato delle Grange della Valle, seguite le indicazioni e il flusso di turisti nel weekend, per arrivare al Lago Verde: dopo un saliscendi nel bosco e tra le rocce, vi ritroverete sulle sponde di questo piccolo e fresco gioiello, dalle acque di un colore talmente Smeraldo da non credervi!
Curiosità: nell’estate del 2016 un gruppo di artisti locali, denominati collettivo PEFRAB, ha posizionato sul fondale del Lago lo scheletro di una balena in legno, dando vita all’iniziativa The Whale Project.
Con l’autorizzazione dell’Assessorato al Turismo di Nevache, la balena è ancora felicemente a mollo nelle acque del lago e visibile a tutti.
Per una sosta golosa
All’ingresso della Valle Stretta si trovano ben due rifugi che offrono servizio di ristorazione e pernotto notturno agli escursionisti. Conosco e apprezzo moltissimo il Rifugio re Magi: non perdetevi un pranzo o una merenda qui dopo la vostra escursione, ma ricordate di prenotare in anticipo, telefonicamente o di persona al mattino prima di mettervi in cammino. Tra le specialità della casa la polenta con il civèt (cervo) e i dolci della casa.
E ora, tutti in montagna!
Articolo di Flavia Chiarelli – Sport Specialist del Club delle ragazze con la valigia
Sport Marketing Manager, accompagna atleti e business outdoor a crescere e raccontarsi. Abruzzese di nascita, nomade per vocazione, montanara per scelta. Ama praticare sport, specialmente in verticale.