Vivere a Tokyo: istruzioni per l’uso

Volete sapere com’è vivere a Tokyo? Vi state chiedendo se è la tipica metropoli caotica e dispersiva? Costa tanto? È una città sicura?

In questo articolo vi parlerò della mia esperienza di vita da studentessa in questa incredibile città. Infatti nel 2013 ho avuto la fantastica opportunità di studiarci per 3 mesi e tuttora la reputo una delle esperienze più belle della mia vita. Scopritela assieme a me!

Tokyo

Vivere a Tokyo: istruzioni per l’uso

La città

Tokyo è un agglomerato di tante piccole città messe assieme: l’area metropolitana comprende 4 diverse prefetture e conta 37 milioni di abitanti.

Skyline di Tokyo

Inizialmente le dimensioni di Tokyo possono intimorire un po’, ma la cosa che più mi ha sorpresa stando lì è la sensazione di trovarsi in una città non poi così grande, piacevole e pulita, dove convivono modernità e tradizione.

Sky tree

Non bisogna fare l’errore di paragonare Tokyo a New York o ad altre grandi città: la metropoli giapponese va vissuta a seconda del quartiere in cui ci si trova.

Pagoda, Tokyo

C’è Shinjuku, il quartiere dei grattacieli e dello shopping. C’è Shibuya, la zona dei divertimenti.

Shibuya

Harajuku, con le sue mode pazzerelle e i negozietti caratteristici.

Lolita

C’è Akihabara, il regno dell’elettronica. Ginza, il paradiso dello shopping di lusso.

kimono giapponese

Però c’è anche Asakusa, a metà tra  tradizione e modernità.

Asakusa

C’è Ikebukuro, quartiere commerciale a misura d’uomo. Kichijoji, un bellissimo quartiere per famiglie. Hikarigaoka, la zona residenziale che per tre mesi è stata la mia casa.

sakura

Il bello è che Tokyo ha tante facce, starà a voi scegliere quali sono quelle più speciali.

Shinjuku Gyoen

L’alloggio

La mia permanenza a Tokyo è stata ancora più bella perché sono stata ospite di una famiglia. Se potete consiglio anche a voi di provare, consultate questo sito.

Non solo avrete la possibilità di migliorare la lingua, ma proverete la vita di tutti i giorni di una famiglia media giapponese! Io sono stata molto fortunata e mi sono trovata benissimo: avevo una bella camera e sono stata trattata come una di famiglia, andando anche in gita con i miei “genitori acquisiti”. Se invece siete decise a stare per conto vostro non c’è problema: generalmente tutte le scuole (di lingua o le università) offrono alloggi per studenti o aiutano a trovare un appartamento condiviso.

Campus Bunka

Preparatevi però a stare strette: la maggior parte degli appartamenti a Tokyo sono minuscoli, ma questo è un ulteriore incentivo a non chiudersi in casa e a vivere appieno la città.

Cibo e prezzi

Il cibo sarà la parte più divertente della vostra permanenza a Tokyo: la scelta e la varietà vi stupirà e finirete come me, che ogni giorno non vedevo l’ora di pranzare e cenare!

cibo giapponese

Innanzitutto sappiate che i ristoranti generalmente costano poco: ve la cavate benissimo anche con 600-800 yen (5-7 euro), anche se ovviamente i prezzi variano a seconda di cosa volete mangiare.

ramen

Tralasciando il sushi ci sono tantissime cose da assaggiare: diversi tipi di pasta (soba, udon, somen), spiedini di pollo (yakitori), stufati e grigliate (yakiniku, nabe, sukiyaki), e tantissimi altri piatti. Siate aperte e assaggiate tutto, non ve ne pentirete.

cibo giapponese

Per quanto riguarda la spesa, avete due opzioni: il supermercato classico, con tantissimi cibi freschi oltre a quelli confezionati, oppure il konbini (convenience store): questo non è altro che un negozio fornito di beni di prima necessità e alimentari e solitamente aperto 24 ore su 24 (però più costoso del supermercato). Qui potete anche prelevare con il Bancomat e prendere un bento (cestino per il pranzo) già pronto.

Se volete qualcosa di veramente goloso fermatevi in una delle numerose bakery che trovate sparse per la città: pani dolci e salati con ingredienti impensabili, sfoglie, paste, qualsiasi siano i vostri gusti diventerete dipendenti. Io ad esempio vado matta per il melonpan, una pagnotta dolce morbida dentro e con l’esterno croccante e zuccherato.

Insomma, a Tokyo non soffrirete la fame, anzi…preparatevi a mettere su qualche chilo!

Ecco un aneddoto simpatico sul cibo: sono andata in gita alla casa natia del mio “papà” giapponese e nel boschetto di bambù retrostante abbiamo sradicato le piante più giovani, le abbiamo portate a casa e cucinate! È stato divertentissimo e il bambù cotto è squisito!

Escludendo il cibo, il costo della vita è abbastanza alto: i trasporti costano, così come gli affitti e i vestiti.

Harajuku

Trasporti a Tokyo

In Giappone se il treno ritarda di cinque minuti è una cosa grave, solo questo vi fa capire che siamo lontani anni luce dall’Italia.

treno Tokyo

È molto probabile che ogni giorno dobbiate utilizzare i mezzi pubblici perché, anche se si tende a dimenticarlo una volta lì, Tokyo è immensa. Ma non preoccupatevi, è tutto più semplice di quanto pensiate: per muovervi all’interno della città ci sono la metro, i treni e gli autobus.

La metropolitana è un intrico di linee che ricordano un gomitolo appallottolato male, non fatevi prendere dal panico e munitevi di mappa: ne verrete a capo. È difficile sbagliare linea (le scritte sono sia in caratteri giapponesi sia in alfabeto occidentale), ma vi capiterà sicuramente di perdervi nelle stazioni più grandi.

Io mi sono persa nella stazione di Shinjuku più di una volta, essendo la stazione più affollata del mondo non c’è da stupirsi. Se non sapete dove andare chiedete al primo sportello che trovate, a un negoziante o anche a un passante: tutti saranno felici di aiutarvi.

Per quanto riguarda il biglietto vi conviene acquistare alle apposite macchinette una tessera su cui caricare i soldi o l’abbonamento: potete scegliere tra la Suica e la Pasmo. Così ogni volta che utilizzate i mezzi dovete solo strisciare la tessera senza stressarvi ogni volta a fare il biglietto. Una volta arrivate sul binario non è ancora finita: dovete posizionarvi dove si aprono le porte (è tutto segnalato) ed eventualmente mettervi in fila per salire.

Il viaggio non è sempre piacevole: i treni sono pulitissimi, non si può utilizzare il telefono né parlare ad alta voce, MA nell’ora di punta sarete pressate come sardine e sarà difficile trovare un posto a sedere. In alcuni casi c’è persino un addetto con dei guanti bianchi il cui compito è spingere la gente nel vagone per permettere alle porte di chiudersi. A me per fortuna non è mai capitato!

Sicurezza

Solitamente metropoli è sinonimo di criminalità. Tokyo però è un’eccezione, perché in Giappone la microcriminalità è quasi del tutto assente.

Non bisogna temere gli scippi, capita spessissimo di vedere gente che lascia la borsa incustodita per prenotare il posto al bar. Se dimenticate un oggetto da qualche parte è molto probabile che dopo due ore lo troviate ancora lì, o alla peggio in un ufficio oggetti smarriti. Non sto dicendo di non fare attenzione, ma sicuramente vi potrete rilassare un po’, a differenza di altre città.

Più di una volta sono andata in giro di notte o la mattina prestissimo e non ho incontrato nessuno di losco, anzi ero tranquillissima. Se incontrate gente ubriaca al 90% sarà addormentata per terra o comunque inoffensiva. Usate comunque il buonsenso, magari evitate il quartiere a luci rosse alle due di notte!

Se vi chiedete il motivo di questo basso tasso di microcriminalità, è “merito” della yakuza, la mafia giapponese. Si tratta di una vera e propria organizzazione con sedi e uffici con tanto di targhe! A loro conviene dedicarsi ad affari più grossi e tengono sotto controllo la microcriminalità.

Sempre parlando di sicurezza, in Giappone sono molto ligi nel rispetto delle regole; dovunque andrete troverete cartelli di avvertimento o divieto di tutti i tipi, molti dei quali abbelliti da disegni.

cartello giapponese cartello in giapponese

Pulizia e ordine

Come tutte le città giapponesi, Tokyo è curatissima e pulita. Se non ci credete vi basta andare in bagno in una qualsiasi stazione per constatare l’altissimo livello di pulizia e igiene. Cose che qui in Italia purtroppo non troviamo più. Un’altra cosa che noterete è la quasi assenza di cestini della spazzatura in giro per le strade, al massimo trovate quelli per le lattine e il vetro. Tutto il resto viene diligentemente portato a casa propria e buttato lì, così non vedrete mai cestini traboccanti o cartacce per terra.

In conclusione…

Tokyo è una città stupenda da vivere, ma con ritmi frenetici e spesso stressanti. Tuttavia ci torno spesso perché non posso farne a meno! Per prendersi una pausa dalla routine quotidiana ci sono molte gite possibili… ma ve ne parlerò in un altro articolo! 😉

La ricetta giapponese: il ramen al miso

Prima di lasciarvi a prenotare il volo di sola andata per Tokyo condivido con voi una ricetta squisita, il ramen. Si tratta di noodles in brodo che si prestano a millemila varianti: potete metterci pollo, maiale, frittura, verdure…tutto quello di cui avete voglia!

La versione che vi propongo è fatta con un brodo a base di miso e altre cose buone.

Ingredienti per 4 persone:

Pasta di miso chiaro, 5 cucchiai*

Noodles, 6 nidi (io uso SuziWan)

Acqua bollente, 2 litri

Lonza di maiale, 4 fette

Uova, 4

Germogli di soia, 1 vaschetta

Alghe wakame, una manciatina*

Mettete subito a mollo le alghe per 15 minuti. Nel frattempo preparate il brodo sciogliendo il miso nell’acqua bollente e aggiustando di sale; mettete a bollire l’acqua per le uova e cuocetele per 10 minuti.

Scaldate una bistecchiera e cuocete la lonza. Una volta cotta tagliatela a listelli.

Scolate le alghe e mettetele di nuovo a mollo per altri 15 minuti. Dopo averle scolate la seconda volta buttatele nel brodo assieme ai noodles. Fate saltare i germogli di soia con un filo d’olio in una padella.

Quando i noodles sono al dente divideteli in 4 ciotole capienti assieme alle alghe e al brodo. Finite di comporre il piatto con la lonza affettata, l’uovo sodo tagliato a metà e i germogli di soia scottati.

Gustate il ramen bollente, risucchiandolo rumorosamente come delle vere giapponesi!

ramen

*Questi ingredienti si trovano ormai abbastanza facilmente nei negozi etnici o asiatici.


Articolo di Valeria PompiliFood Lover del Club delle ragazze con la valigia

Valeria ha 25 anni ed è veneta. È un’appassionata di viaggi, cucina e libri. Co-autrice del blog “I Golosi Itineranti”, sperimenta sempre nuove ricette. Ama in particolare la cultura e il cibo giapponesi.

Valeria Pompili


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