Il Friuli è un po’ come la mia seconda casa. Ho trascorso tutte le estati della mia infanzia a Lignano e tuttora, avendo lì una casa, appena riesco ci passo volentieri qualche giorno.
Ho esplorato la regione in lungo e in largo, prima con i miei genitori, poi con quello che ora è mio marito, e che potrebbe benissimo avere la cittadinanza onoraria, visto che ormai bazzica da queste parti da più di 15 anni.
Una delle zone che preferisco è sicuramente la Carnia, poco lontano dal confine con l’Austria: montagne, boschi e buon cibo, che cosa si può desiderare di più? Sono tante le gite che si possono fare per esplorare questo bellissimo territorio, ma ogni estate, una giornata a Sauris, un piccolo paesino di poco più di 400 abitanti, è per me una tappa fissa. E Sauris (Zahare nel dialetto locale, la lingua “saurana”) è proprio il cuore di un piccolo itinerario che consiglio a tutti i motociclisti che decidono di venire fin qui. Certo, anche in macchina è un bellissimo giro! Ma in moto si possono apprezzare al meglio i panorami, i profumi e i colori.
La Carnia: itinerario in moto
Asfalto perfetto quasi ovunque, curve ampie, strette, circondate da boschi o a strapiombo: sicuramente non ci si annoia!
Si parte dal casello autostradale Carnia, la prima tappa è Tolmezzo, considerato il capoluogo della zona. Se si vuole fare una piccola deviazione, a breve distanza c’è il lago di Cavazzo, un luogo idilliaco dove si può pescare, praticare sport d’acqua come la vela o il wind surf, noleggiare barche e fare anche una bella nuotata.
Ritornati a Tolmezzo, si prosegue verso Villa Santina e infine si arriva ad Ampezzo, nella Val Lumiei. È questo il punto di partenza della strada che porta fino a Sauris, dominata dalle Dolomiti Friulane e ricca di scorci meravigliosi.
Bisogna fare molta attenzione, la strada è stretta e tortuosa e in alcuni tratti si corre a strapiombo; in altri, si passa sotto spettacolari gallerie di roccia viva. E ci si rende conto che per secoli, fino a pochi decenni fa, la zona è vissuta in condizioni di semi isolamento, permettendo però di mantenere vive le tradizioni.
La strada è stata costruita nel 1934: fino ad allora, gli abitanti di Sauris dovevano camminare almeno 4 ore per arrivare ai paesi più vicini. Ora, fortunatamente, in una mezzoretta si arriva su e il panorama è mozzafiato: prati verdissimi, malghe, il lago azzurro – artificiale, è stato creato negli anni ’40 a fini idroelettrici – circondato dalle montagne e da boschi di abeti e faggi. Uno spettacolo che fa bene agli occhi e al cuore!
Sauris è il comune più alto del Friuli Venezia Giulia, ed è composto da 3 frazioni: Sauris di Sotto, Sauris di Sopra e Lateis, e dalle località La Maina e Velt, che si trovano tra i 1000 e 1400 metri. La leggenda narra che il paese sia stato fondato tra il XIII e il XIV secolo da due soldati tedeschi che, in fuga dalla guerra, si nascosero proprio qui. Per gli storici, i primi abitanti arrivarono invece nel XIII secolo dalle valli vicine.
Le case tradizionali di Sauris sono davvero particolari, costruite in legno e pietra (come quelle che si vedono in Carinzia). Il piano terra delle case e dei rustici più antichi è in pietra, seminterrato, mentre i piani superiori sono in legno, costruiti con una tecnica antica chiamata “blockbau”, incastrando i tronchi degli alberi; il tetto è rivestito in scandole di legno. Ci sono anche molte case solo in pietra, in stile carnico, ma sono stati portati avanti diversi progetti di valorizzazione dell’architettura tradizionale e così, ancora oggi, i progetti abitativi devono passare sotto una puntigliosa ispezione tecnica che ne deve valutare la coerenza ambientale.
Oltre al bellissimo paesaggio e alla pace, c’è un’altra cosa che spinge i visitatori fin quassù: i prodotti tipici, in particolare il prosciutto di Sauris. La sua particolarità risiede nel metodo di affumicatura, effettuato bruciando legno di faggio dei boschi locali nei tradizionali caminetti e convogliando il fumo in locali specifici per l’affumicatura. Dal 2009, è tutelato dal marchio di Identificazione Geografica Protetta che ne certifica il distintivo legame con il territorio. Non esagero se dico che è assolutamente fa-vo-lo-so!
Potrete assaggiarlo nei diversi ristoranti della zona, o direttamente al prosciuttificio Wolf, dove è possibile fare anche un’interessante visita guidata, che termina ovviamente con una bella degustazione. Oltre al prosciutto, l’azienda produce altri salumi e insaccati – in tutti questi anni penso di aver assaggiato più o meno tutto – e vi assicuro che è tutto buono. È possibile acquistare tutto nello spaccio aziendale, oltre che, naturalmente, online. Localmente si produce anche una birra artigianale molto buona, non pastorizzata né filtrata, la Zahare beer: potrete assaggiare la Pilsen Chiara, la Vienna Rossa, la Birra alla Canapa, la Ouber Zahre e la scura Affumicata, tutte perfette per accompagnare le specialità tipiche del posto.
Se vi capita di passare da queste parti nei due weekend centrali del mese di luglio siete molto fortunati: c’è la festa del prosciutto, con musica, mercatini dove fare incetta di prelibatezze e punti degustazione sparsi per tutto il paese.
Questi bellissimi panorami fanno venire fame: per il pranzo, vi consiglio la locanda “Alla Pace” a Sauris di Sotto, gestita con amore dalla famiglia della signora Franca. Io ci vado da 25 anni e non mi stanco mai! Mi raccomando, assaggiate quello che è uno dei piatti tipici della Carnia: i cjarsons (simili agli agnolotti), anche se vi consiglio il tris di primi per provare più specialità. Come secondo, c’è l’imbarazzo della scelta: cervo con polenta, salsicce, frico (un’altra, buonissima specialità friulana, preparata con formaggio Montasio e patate – ma ognuno ha la sua ricetta e il suo modo di cucinarlo), gulash. E lasciate uno spazietto per i dolci!
Per smaltire il pranzo potete lasciare qualche ora la moto e partire per una bella passeggiata fino a Sauris di Sopra, passando nei sentieri – ben segnalati – tra i boschi. Chi si volesse fermare qualche giorno avrebbe l’imbarazzo della scelta tra trekking, escursioni in quad o in mountain bike, canyoning… qui non ci si annoia di certo (per tutte le info potete rivolgervi all’Ufficio Turistico IAT, si trova a Sauris di Sotto).
Se invece dovete proprio rientrare… si può scegliere una strada diversa, ma ugualmente bella e immersa nella natura, quella che dal lago di Sauris sale fino al Passo Pura, per poi riscendere in direzione Ampezzo.
La Carnia è un territorio favoloso…veniteci e non vi deluderà!
Articolo di Mariachiara Manopulo – Food&Wine e Motorbike Lover per il Club delle ragazze con la valigia
35 anni, Digital PR. Vagabonda e food lover per vocazione: la prima cosa che cerca in un posto nuovo sono i piatti tipici e i vini locali. Silvio, suo marito, la segue ovunque, meglio se sulle due ruote.
enzo
14/04/2019 alle 18:08 (5 anni fa)Sarà che ho fatto il militare a Udine, ma il Friuli è sempre stato nel mio cuore e la Carnia in particolare. Ci sono già stato altre volte con la moto,
mi piace la gente,la natura,il cibo, il vino, insomma tutto. Amo la Carnia,
a presto.