Pare che il segreto per raggiungere la felicità sia nelle mani dei danesi, al punto che Meik Wiking, Direttore dell’Happiness Research Institute di Copenaghen, ha messo per iscritto la formula magica che conduce alla Hygge, con tanto di consigli di lettura, foto e ricette.
Non parliamo di uno stile di vita intrinsecamente produttore di felicità, ma di un insieme di regole che si convertono in ossitocina e benessere spirituale, indirizzando l’anima alla tranquillità, al calore confortevole dopo una giornata di lavoro, all’attimo perfetto fatto di cioccolata calda e intimità.
Il tour Hygge di Copenaghen
Se state programmando un viaggio nella capitale danese appuntatevi queste tappe, perché sono le più hyggelig della città.
Wiking consiglia un giretto in barca a remi per ammirare Christianshavn, il porto interno, a patto che non dimentichiate un cestino per il pic-nic, una bottiglia di vino e una coperta. Immancabile la visita al Library Bar, un locale per stare in compagnia degli amici, ascoltare buona musica, immersi in uno spazio senza tempo fatto di libri antichi rilegati in pelle. Anche ammirare la città dal molo, con una birra in mano e gustando aringhe in salamoia, è considerato molto da Hygge, così come assaggiare la migliore torta della città a La Glace, la prima pasticceria danese.
Pillole di felicità dalla Danimarca
Preparatevi a rinunciare agli oggetti costosi, a Photoshop e ai ristoranti chic, perché la Hygge è amica della semplicità. E dei libri, delle decorazioni natalizie, della torta di mele e delle serie tv guardate sul divano. Che sia un pomeriggio piovoso di febbraio in compagnia di Harry Potter e una ciotola di popcorn, un falò in pieno agosto o una scampagnata settembrina in cerca dei primi funghi, ci sono sempre sprazzi di felicità.
La Hygge non ha stagioni. L’85% dei danesi realizzano questa dimensione di intimità abbassando le luci, accendendo una candela biologica (quelle profumate sono considerate artificiali), e preparando una bevanda calda, preferibilmente caffè, tè o vin brûlé. In Danimarca l’ingrediente della felicità è nelle polpette o nelle marmellate fatte in casa. Ah, e i primi appuntamenti richiedono del buon cioccolato, a lume di candela ovviamente. Quanto all’arredamento, dovreste circondarvi di oggetti hyggelig, naturali, rigorosamente minimal, in legno o ceramica, per evitare di incontrare la sensazione di freddezza che danno la plastica e il vetro.
Dai plaid ai cuscini confortevolmente tattili, in pile o in cotone, create uno spazio “morbido” da adibire alla lettura di un romanzo di Charlotte Brönte o di Charles Dickens. Ma la quintessenza della Hygge è il Natale.
Rileggere Canto di Natale, cantare a squarciagola Last Christmas, cucinare tutti insieme l’arrosto d’anatra al caramello e cimentarsi nel ritaglio dei cuoricini di carta per le decorazioni sono momenti imprescindibili per un vero danese che si rispetti. Soprattutto se ci sono tradizioni familiari da tramandare e statuette a forma di elfi da spargere per la casa.
Essere felici, autenticamente felici, non è un’utopia. Occorre una dose di rusticità, un gruppo di amici e la ricetta di biscotti della nonna. Non è necessario avere a portata di mano del caviale, scarpe all’ultima moda (anzi, se avete dei bruttissimi calzini di lana con le renne sarete molto più hyggelig), o un’auto costosa. Programmate un weekend fuori porta o, se non potete, riscoprite il legame con la natura con una grigliata sotto le stelle, posando il cellulare e guardando il vostro interlocutore negli occhi. Ascoltate il crepitio del legno che arde e l’agitarsi delle foglie scombinate dal vento. La felicità è gratis.
Articolo di Carmela Cordova – Book Lover del Club delle ragazze con la valigia
Instancabile lettrice affetta da bibliomania. Studia Giurisprudenza per diventare avvocato internazionalista e ama i macarons, i cottage inglesi, i mercatini locali e i film degli anni Cinquanta.