Quest’estate mi sono imbattuta per caso in una ricetta che tanto tempo fa mi ero ripromessa di provare di ritorno da un viaggio di lavoro piuttosto lungo. La ricetta è quella del cranachan, il dolce tipico scozzese, che purtroppo quando ero a Glasgow in Scozia, a causa dell’intolleranza al lattosio, non ho potuto assaggiare.
La ricetta originale infatti prevede la panna montata (anzi la double cream), l’avena, il whisky, il miele e i lamponi. Lo avete mai assaggiato? Oggi ve lo ripropongo in una versione per intolleranti al latte. Il cranachan è un dolce al cucchiaio tradizionale molto diffuso. Ottobre forse non è esattamente il mese migliore per provarlo, ma tenete conto che in Scozia anche ad agosto fa freddo!
La ricetta del cranachan – versione milk free
Il cranachan è preparato con ingredienti tipici scozzesi, è come se racchiudesse in sé l’anima della Scozia, per questo motivo credo che sia il dolce più diffuso.
Ingredienti per 3 persone
60 gr di fiocchi d’avena
250 ml di yogurt bianco di soia
100 ml di panna di cocco o soia
300 gr di lamponi freschi
1 cucchiaio di sciroppo d’acero
2 cucchiai di whisky
2 cucchiai di miele
2 cucchiai di latte di cocco
1 cucchiaio di acqua
Preparazione
In un pentolino scaldate a fuoco lento lo sciroppo d’acero, il latte di cocco e l’acqua.
Versate quindi i fiocchi d’avena e mescolate delicatamente per pochi minuti. Poi versate i fiocchi d’avena su un foglio di carta forno, allargateli un pochino e fateli raffreddare.
Intanto che i fiocchi d’avena si raffreddano, montate la panna di cocco e unitela allo yogurt e al whisky. Aggiungete poi i lamponi, ma non usateli tutti, perché alcuni vi serviranno per decorare i vostri bicchieri. Mescolate il tutto delicatamente.
In un bicchiere versate due cucchiai di composto cremoso e poi un po’ dei fiocchi d’avena. Poi ancora il composto e i fiocchi d’avena. Creando degli strati. Guarnite con i lamponi rimasti e versate sopra un po’ di miele.
La ricetta del cranachan prevede 2 cucchiai di whisky, ma se preferite potete anche usarne uno solo. Vi consiglio di servirlo dopo pranzo o dopo cena, fa davvero la sua figura.
Alla scoperta di Glasgow
Ma vediamo un pochino meglio cosa ha da offrirci questa città scozzese. Il mio soggiorno a Glasgow è durato abbastanza per permettermi di girare un pochino la città, nonostante il lavoro. Glasgow rispetto alla vicina Edimburgo non compare sempre tra le mete turistiche scozzesi, un po’ per il suo passato di città industriale, un po’ perché chi si reca in Scozia, dopo avere visitato Edimburgo si dirige verso la brughiera, i castelli e le isole.
Ma Glasgow ha molto da offrire e a me è piaciuta. Potete girarla in un weekend, perché si presta molto bene ad essere visitata anche solo a piedi.
Vi consiglio di partire dalla Cattedrale di San Mungo, le cui guglie, in perfetto stile gotico, si stagliano scure, appuntite e alte nel cielo, se poi la visitate in una giornata uggiosa l’effetto dark è assicurato. Entrate per vedere le vetrate decorate e colorate e, nella cripta, l’altare sotto il quale si ritiene sia sepolto proprio San Mungo. Solo a me continua a venire in mente l’Ospedale San Mungo per le Malattie e le Ferite Magiche di Harry Potter? La Cattedrale è l’unica cattedrale medievale, in territorio scozzese, sopravvissuta alla Riforma protestante del 1560. All’esterno, su una collina verde brillante, spiccano numerose lapidi, intorno alle quali ho passeggiato con calma. Qui l’atmosfera gotica vi avvolge del tutto.
Un altro luogo che ho amato molto è sicuramente George Square, la piazza dedicata a re Giorgio III d’Inghilterra, ricca di statue di personaggi scozzesi importanti, tra i quali Walter Scott, Robert Burns e James Watt. È circondata da edifici signorili e importanti (il Municipio per esempio) ed è il luogo di ritrovo durante le feste e le manifestazioni. Vi sfido però a trovare la statua dedicata a Re Giorgio, non la troverete infatti per una serie di motivi storici.
Da George Square dirigetevi verso Buchanan Street, la via dello shopping e del passeggio dopo il lavoro. Dove potrete trovare tanti caffè per una pausa veloce, ma anche pub e ristoranti per pranzare.
Se andate a Glasgow non potete non andare al Kelvingrove Museum, che ha sede in un bellissimo edificio in pietra rossa di inizio ‘900 immerso nel parco sulle rive del fiume Kelvin. Il museo ospita davvero diverse collezioni, ma vi consiglio di vedere il Cristo di San Giovanni alla Croce di Salvador Dalì, le teste appese nell’ala Est e l’aereo Spitfire sospeso in quella Ovest.
Un po’ sparsi in diverse zone della città troverete dei murales enormi dipinti sui muri degli edifici: mi sono divertita a cercarne un pochino in giro, ma non credo di averli trovati tutti.
Glasgow non attira molto i turisti che spesso la visitano in fretta in mezza giornata. Io l’ho vissuta in maniera diversa e forse per questo mi è piaciuta. Non è una città che colpisce al primo sguardo, che ti fa spalancare la bocca e dire WOW, ma ha il suo fascino che si mostra poco alla volta.
Articolo di Laura Guerrato – Milk Free Specialist del Club delle ragazze con la valigia
Milanese non proprio doc, ma quasi! Adora scrivere, viaggiare, scattare fotografie (se potesse tappezzerebbe casa), leggere e andare al cinema. Lavora per “gli inglesi” e ha da poco deciso di raccontare la sua vita senza latte in giro per il mondo sul suo blog unavitasenzalatte.it.