Vi è mai capitato di passare una festa, una di quelle che di solito si passano a mangiare e bere in famiglia, in un paese dove non solo eravate da sole, ma dove questa festa non viene proprio considerata? Oggi vi parlo proprio di questo.
Com’è trascorrere le festività all’estero
A volte diamo per scontato che il Natale sia Natale in tutto il mondo, ma come cantavano i Band Aid: “Do they know it’s Christmas time at all?”. Almeno lo sanno che è Natale?
In Florida (USA)
Quando ho passato il mio primo anno intero all’estero, ho lavorato in uno dei parchi di Walt Disney World, a Orlando (Florida).
Ok, ammetto che la East Coast americana non è poi così lontana da noi, è solo al di là dell’Oceano Atlantico. Ma prima di allora non avevo mai passato il Natale completamente da sola perché, nonostante io abbia sempre viaggiato tanto, il 21 dicembre è il mio compleanno e difficilmente lo passavo lontano da casa.
Io ero arrivata a Orlando ad aprile, quindi per dicembre avevo già un bel gruppetto di persone care con cui passare il Natale: io e le mie amiche ci siamo fatte dei regalini a vicenda che abbiamo lasciato sotto gli alberi nelle rispettive case, e gli addobbi natalizi a Walt Disney World non mancavano di certo. Anzi, credo che l’Enchanted Castle di Magic Kingdom non sia mai stato così bello e suggestivo.
L’unico problema, se problema vogliamo chiamarlo, era che in Florida, la terra di Miami e delle Everglades, la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi. Sul serio, in un anno e mezzo non ho mai dovuto indossare niente di più dei pantaloni lunghi e una felpa sopra la maglietta. Quel dicembre, poi, è stato piuttosto caldo, quindi capitava spesso che passassimo le giornate al mare o in piscina, mentre i nostri genitori a casa le passavano davanti al camino.
Il 24 sera, per festeggiare, dopo un lungo turno lavorativo al ristorante, io e tutti i miei amici abbiamo fatto una bellissima cena di gruppo, per sentirci come a casa… anche se a maniche corte!
In Cina
Uno dei tasti più dolenti per me, sull’argomento “feste tradizionali”, è la Cina. Ho passato all’Università di Medicina Tradizionale di Nanchino tutto il mese di dicembre, grazie ad una borsa di studio che ho vinto per studiare cinese. E il fatto che il Natale lì non fosse stato neanche considerato, un po’ mi ha disturbato.
Volete sapere cosa ho fatto la mattina del 25 dicembre? Invece di un bel pranzo con i miei, dell’apertura dei regali o della messa, sono andata a lezione.
Ebbene sì, ho passato il giorno di Natale sui banchi di scuola. Per carità, era un martedì e le lezioni del martedì erano quelle di medicina tradizionale, quindi diciamo che me la sono spassata alla grande. Ma comunque, passare la mattinata ad infilare (e a farmi infilare) aghi nel corpo per fare pratica di agopuntura, non è certo la prima cosa che mi verrebbe in mente parlando di “spirito natalizio”.
In Cina la vera festa è la Chūn Jié (春节), la Festa della Primavera, quella che noi chiamiamo Capodanno Cinese. Come la nostra Pasqua, non cade sempre nello stesso giorno, ma indicativamente dovrebbe coincidere, appunto, con l’arrivo della primavera. Si tratta di una festività allegra, piena di musica e di colori, in cui si celebra il mondo che sboccia, che si sveglia per una nuova primavera.
Una delle voci della mia bucket list? Prendere parte ad un’autentica Chūn Jié con un’autentica famiglia cinese per sperimentare sulla mia pelle l’atmosfera di una festa tradizionale di questa parte di mondo.
In Australia
Ed eccoci arrivate a parlare dell’Australia, il paese del mondo a testa in giù per eccellenza. Diciamo che, con la terra dei canguri e dei koala, ho un po’ un rapporto di odi et amo. Paesaggi meravigliosi, una natura rigogliosa e incontaminata, ma non la mia nazione preferita come stile di vita. Per una persona come me, che ama mangiare, bere e conoscere le nuove culture attraverso la cucina, in Australia sono tutti un po’ troppo…. salutisti. Non che sia sbagliato, ci mancherebbe. È solo che è un paese che non è nelle mie corde.
E così è stato anche per il Natale. Nonostante fossi a Sydney, che è una grande città di tutto rispetto, ho faticato a sentire quel vibrante spirito natalizio che in America, ad esempio, non è mai mancato.
E poi lo sapevate che in Australia è praticamente impossibile trovare un presepe?
Alla fine, però, posso affermare con certezza che ne è valsa la pena. È stata un’esperienza da non sottovalutare, quella di aver passato un anno capovolta in un mondo a testa in giù. Certo, in quella che qui in Italia era la stagione estiva faceva un po’ strano sapere che era Ferragosto, magari guardare i tuoi amici che postavano sui social foto in cui si facevano il bagno e si accampavano sulla spiaggia, e doversi mettere la sciarpa per andare al lavoro.
Ma avete mai passato un Natale con un mare splendido come questo?
Articolo di Rachele Faggiani – Expat Specialist del Club delle ragazze con la valigia
Rachele viaggia… da quando è nata! Le piace vivere all’estero per capire meglio le nuove culture e i piatti tipici, e se non è in viaggio ne ha sicuramente uno in preparazione.