3 ricette milanesi per scoprire Milano senza latte

La tradizione passa sempre anche dalla cucina, per questo motivo ho pensato di condividere queste 3 ricette milanesi per scoprire Milano senza latte. Ovviamente sono un po’ modificate perché la cucina meneghina fa un grande uso di burro. Lo troverete in quasi tutte le ricette!

3 ricette milanesi senza latte

1. Risotto allo zafferano con l’ossobuco

La prima è un grande classico: il risotto allo zafferano con l’ossobuco. È un piatto unico che vede l’ossobuco (l’òs büüs) appoggiato sopra al risotto, unisce un primo e un secondo in un piatto gustoso e molto sostanzioso, per questo molto invernale. L’ossobuco è tipicamente milanese, della sua storia sappiamo poco, ma si hanno sue notizie già dal Medioevo. Viene poi inserito da Pellegrino Artusi nel suo libro La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene.

È il piatto della domenica, delle riunioni di famiglia, dello stare in compagnia e del mangiare con calma. Ma veniamo alla ricetta.

Ingredienti per 4 persone

400 gr di riso Carnaroli

1 bustina di zafferano

4 ossibuchi di vitello medi

1 litro di brodo di carne

1 carota

1 cipolla

1 costa di sedano

2 bicchieri di vino bianco

50 gr di parmigiano

Sale

Salvia

Rosmarino

olio

Preparazione

Infarinate gli ossibuchi e fateli rosolare in padella con l’olio. Preparate un trito di carota, sedano e cipolla (mezza) e aggiungetelo nella padella degli ossibuchi.

Ora bagnateli con il vino bianco e unite il sale, la salvia e il rosmarino. Devono cuocere circa un’ora con il coperchio, se vedete che sono troppo asciutti aggiungete il brodo di carne man mano.

Adesso è la volta del risotto. In una padella a parte con un goccio d’olio mettete la mezza cipolla, che avrete precedentemente tritato. Fatela soffriggere e lasciatela stufare per 10-15 minuti, aggiungendo con un mestolo il brodo per non far asciugare il soffritto.

Nel frattempo, in una ciotolina mettete un po’ di brodo e versatevi dentro la bustina di zafferano. Mescolate e lasciate in infusione per circa 15 minuti.

Ora nella padella potete versare il riso. Cuocetelo lentamente girandolo con il cucchiaio di legno e continuando ad aggiungere il brodo per la cottura. Aggiungete lo zafferano.

Una volta cotto, mantecate con il solo parmigiano grattugiato, che è naturalmente senza lattosio.

Servite il riso e posatevi sopra l’ossobuco. Non dimenticate assolutamente la gremolada (un preparato a base di scorza di limone, prezzemolo, aglio e delle gocce di olio di oliva): è la parte fondamentale per far sì che l’ossobuco abbia il suo inconfondibile sapore. Il termine gremolada deriva dal milanese antico gremolà, che significa triturare.

risotto allo zafferano con ossobuco

2. Cotoletta alla milanese

Continuiamo il nostro viaggio in cucina con tre ricette milanesi con la cotoletta alla milanese.

La cotoletta è certamente il piatto più conosciuto, ma forse non tutti sanno che la vera cotoletta deve avere l’osso e non deve essere troppo battuta prima di essere cotta. Tuttavia c’è un’altra scuola di pensiero che invece la vuole ben pressata fino a farla diventare molto grande, quindi in questo caso avremo la famosa orecchia di elefante.

Insomma nei ristoranti di Milano la troverete in entrambi i modi, anche senza osso, e devo dire che io la preferisco così.

E poi forse non sapete che esiste una diatriba in corso ancora oggi con gli austriaci per decidere chi ha inventato prima la cotoletta, perché infatti in Austria trovate la wiener schnitzel che non è altro che la nostra famosa cotoletta. A Milano la si preparava già nel Medioevo, ma non fatelo notare troppo agli austriaci, potrebbero rimanerci male. 😉

Ingredienti per 4 persone

4 cotolette di vitello

2 uova

Pane grattugiato

Sale

1 limone

Preparazione

Passate le cotolette nella farina, poi in un piatto fondo sbattete le uova con la forchetta (senza il sale), quindi immergetevi ogni fettina, una alla volta, in modo che sia integralmente inumidita nell’uovo.

Adesso impanatele passandole nel pane grattugiato grosso che avrete messo su un piatto, premendo con il palmo della mano, facendo in modo che il pangrattato aderisca bene su ogni fetta e non si stacchi durante la cottura.

In una padella mettete l’olio e una volta caldo sistemate le cotolette. Devono cuocere per circa 7-8 minuti per parte, in modo che siano morbide e leggermente dorate.

Riponetele in un piatto di portata, però prima dovete salarle. Mangiatele appena fatte, anche se sono buone anche fredde.

cotoletta alla milanese

3. Negroni sbagliato

Per finire cosa ne dite di un tipico aperitivo milanese? Milano, si sa, è la capitale dell’happy hour, una vera e propria cena a buffet (per l’enorme quantità di cibo che potete mangiare) che dalle 18 in poi potrete trovare in quasi tutti i locali della città.

Uno dei cocktail milanesi per antonomasia è certamente il Negroni sbagliato. È stato inventato nel 1972 nel famosissimo Bar Basso. Lo sbagliato, come viene comunemente chiamato, nasce per un errore del bar tender Mirko Stocchetto che invece di mettere il gin, Campari e vermouth rosso per preparare il Negroni, mischia al Campari e al vermouth rosso lo spumante brut.

Lo sbagliato è conosciuto in tutto il mondo, ma se vi capita fate un salto al Bar Basso in zona Viale Abruzzi, l’insegna rossa al neon richiamerà certamente la vostra attenzione.

Ingredienti

1 parte di Campari

1 parte di Vermouth Rosso

1 parte di Pinot Chardonnay

1 fetta di arancia

Preparazione

Versate gli ingredienti direttamente nel bicchiere colmo di ghiaccio.

Mescolate bene e decorate con una fetta d’arancia.

Negroni sbagliato

Il nostro viaggio nella cucina tradizionale milanese si ferma qui, queste però sono solo tre ricette milanesi, in particolare adatte per chi è intollerante al lattosio. La tradizione meneghina è davvero ricca di piatti saporiti e sostanziosi, cosa ne dite di andare a scoprire gli altri durante un weekend? Potete leggere questi 2 articoli:


Articolo di Laura Guerrato – Milk Free Specialist del Club delle ragazze con la valigia

Milanese non proprio doc, ma quasi! Adora scrivere, viaggiare, scattare fotografie (se potesse tappezzerebbe casa), leggere e andare al cinema. Lavora per “gli inglesi” e ha da poco deciso di raccontare la sua vita senza latte in giro per il mondo sul suo blog unavitasenzalatte.it.

Laura Guerrato

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