Tolosa, una delle città più importati della regione dell’Occitania, non rientra spesso nei viaggi dei turisti che si recano in Francia, un po’ perché ci sono davvero tantissimi luoghi da visitare, come la Camargue e la Provenza, un po’ perché si preferisce visitare altre grandi città francesi e più conosciute. Quali per esempio Lione, Bordeaux o Marsiglia. Io stessa sono capitata per caso un weekend a Tolosa e ne sono rimasta piacevolmente colpita!
La chiamano la città rosa, per via del colore dei suoi edifici storici più importanti in mattoni rossi che, colpiti dai raggi del sole al tramonto, colorano la città di una bella luce rosa.
Un weekend a Tolosa: che cosa vedere
La città non è molto grande e la si può appunto visitare in un weekend. Partiamo quindi dalla Basilica di Saint Sernin (San Saturnino), che è considerata la più bella chiesa romanica d’Europa. La vista cade subito sulla sua torre ottagonale in mattoni rosa, per poi proseguire verso il fianco destro dove troverete un arco rinascimentale che conduce alla famosa Porta Miégeville. L’interno è molto ampio, formato da 5 navate e un transetto a 3 navate. La parte più bella, a mio avviso, è l’abside originaria in cotto e pietre.
Il luogo che secondo me non dovete assolutamente perdervi è la passeggiata lungo la Garonne, il fiume che attraversa Tolosa. Sapete che tramite il Canal du Midi, una eccezionale opera di ingegneria e un luogo naturale perfettamente conservato, l’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo sono collegati? Partendo da Bordeaux e attraversando Tolosa arriva fino a Sète, quindi al Mediterraneo. È patrimonio dell’Unesco dal 1996, è navigabile ed è uno dei tanti modi per scoprire la città. Il lungo fiume è un bellissimo luogo dove passeggiare, andare in bicicletta, fermarsi a fare un pic-nic sotto ai platani, far giocare i bambini e rilassarsi al sole.
Sempre passeggiando, potete spingervi fino al Pont Neuf, l’antico e ampio ponte che attraversa la Garonne e che regala degli scorci bellissimi sulla città. Anch’esso è in mattoni rossi. Cercate di trovarvi lì vicino poco prima del tramonto, non vi deluderà vedere la luce del sole che lo accarezza e riflette la luce rosata sulle acque del fiume.
Il cuore del centro storico è sicuramente la Place du Capitole (Campidoglio), oggi sede dell’Hotel de Ville, il Municipio di Tolosa. La facciata del Capitole domina la piazza con ben 8 colonne rosa insieme alle facciate dei palazzi nobiliari. Se siete fortunati potrete anche girare per i banchetti del mercato biologico che si tiene ogni martedì e sabato per tutto l’anno.
Da Place du Capitole girate per le stradine del centro storico, rischierete di innamorarvi delle belle dimore rinascimentali che incontrerete, tra cui l’Hôtel d’Assézat, che deve il suo nome a Pierre d’Assézat. Commerciante di pastelli che nel 1500 fece fortuna e costruì il suo palazzo privato ispirato al cortile quadrato del Louvre di Parigi.
Ora se avete voglia di visitare un bel giardino, ben curato e un po’ insolito, vi consiglio di fare un salto al Giardino Giapponese di Tolosa, secondo me ne vale la pena. È molto piccolo, essendo all’interno di un giardino più grande, ma vi trasmetterà la giusta dose di relax. Al suo interno troverete ponti, piante esotiche, lanterne, un laghetto e il padiglione del tè. L’ingresso è gratuito.
Se vi avanza tempo vi consiglio di andare a vedere la Cité de l’espace (Città dello Spazio), un parco tematico e scientifico dedicato alla storia delle conquiste spaziali, partendo dal 1957 con lo Sputnik e arrivando fino alle missioni più recenti. L’ingresso costa 16 euro, ma se siete appassionati ne varrà la pena. Tolosa infatti è il più importante centro aerospaziale d’Europa, dove si producono gli Airbus.
Vi ho un po’ incuriosito con questo breve percorso per un weekend a Tolosa, la città rosa? Spero proprio di sì!
Articolo di Laura Guerrato – Milk Free Specialist del Club delle ragazze con la valigia
Milanese non proprio doc, ma quasi! Adora scrivere, viaggiare, scattare fotografie (se potesse tappezzerebbe casa), leggere e andare al cinema. Lavora per “gli inglesi” e ha da poco deciso di raccontare la sua vita senza latte in giro per il mondo sul suo blog unavitasenzalatte.it.