Uno dei paesi europei più scenici e, ahimè, più sottovalutati, è sicuramente la Slovenia. Bellissimi paesaggi di laghi ai piedi delle montagne, centri sciistici e leggende sui giganti sono solo alcune delle pittoresche peculiarità di questa meravigliosa terra.
Oggi sono qui per parlarvi del blog tour “Beauty In All 4 Seasons”, un viaggio di 4 giorni in Slovenia, un’esperienza magica che sono riuscita a vivere come inviata speciale di The Girl with the Suitcase, in collaborazione con ifeelsLOVEnia e Best Press Story.
Vi porterò a spasso per le bellissime valli di Kranjska Gora, in mezzo ai vigneti di Brda e nell’affascinante (e ricca di storia) valle dell’Isonzo (Soče, in sloveno).
4 giorni in Slovenia: l’itinerario di viaggio per ogni stagione
L’obiettivo principale di questo blog tour, come suggerisce anche il nome, era sicuramente quello di scoprire la Slovenia in tutta la sua bellezza, attraverso attività e visite che mettessero in risalto le opportunità che ha da offrire ad ogni tipo di viaggiatore e durante tutte e quattro le stagioni.
Tolmin e Kobarid – Valle dell’Isonzo
La prima tappa del nostro itinerario è stata la meravigliosa valle dell’Isonzo.
Quando ci siamo fermati alla piazzola di sosta con lo scorcio panoramico migliore, eravamo ancora in fase di digestione post pranzo, ma non abbiamo comunque potuto fare a meno di rimanere a bocca aperta dallo stupore davanti ai colori incredibili del fiume Soče, che scorre tranquillo e indisturbato tra le montagne innevate.
Ripreso il cammino, ci siamo diretti verso il museo del formaggio della latteria Od Planine Do Planike (che in italiano potrebbe essere tradotto come “Dal pascolo fino alla Stella Alpina”) di Kobarid (Caporetto), dove ci è stato spiegato come si producono il latte e i formaggi locali.
E trovandoci a Caporetto, non potevamo non passare dal Museo della Prima Guerra Mondiale, un affascinante museo con dentro armi, documenti e rappresentazioni multimediali della guerra. Una visita a dir poco illuminante, che mi ha fatto rendere conto di quanto poco sappiamo e quante cose ancora ci sono da imparare su un evento a noi così vicino, sia nel tempo che nello spazio.
4 giorni in Slovenia: dove mangiare nella valle dell’Isonzo
Come dicevo prima, la prima tappa è stata fatta al ristorante.
È sempre un momento unico ed emozionante, almeno secondo me, quello in cui ci si approccia per la prima volta alla cucina di una nuova cultura. Non essendo mai stata prima in Slovenia, l’impatto con il cibo locale è stata una vera scoperta, e devo dire che è stata super positiva. Abbiamo pranzato al Gorge Restaurant di Tolmin, un ristorantino in stile baita ai piedi della montagna.
Ci hanno servito una zuppa di funghi, la “frika”, un piatto tipico a base di patate e formaggio e, per coronare il tutto, abbiamo anche assaggiato lo “strukelj”, un raviolone dolce ripieno di noci e cannella.
Per cena, ancora un po’ storditi dalla giornata di viaggio e dall’ottimo cibo del pranzo, ci siamo goduti un enorme e delizioso piatto di carne, formaggio e verdura, il tutto annaffiato da un bel bicchiere di vino rosso della casa, nel ristorante Kaniske Legende.
Dove dormire
La prima notte l’abbiamo passata all’Hotel Mangart di Bovec, una bella struttura all’avanguardia immersa tra le montagne (l’effetto del risveglio tra i monti è stato molto suggestivo), perfetta come punto di partenza per un soggiorno in cui si vuole fare sport durante la giornata (Bovec infatti offre un’ampia scelta di attività montane da fare) e riposarsi di sera, magari passando una serata nella spa o a mollo nella jacuzzi dell’albergo.
Kranjska Gora
Lasciato l’hotel di buon’ora, ci siamo subito diretti verso Kranjska Gora, dove abbiamo passato la mattinata sulle piste da sci. La giornata è partita subito a mille, con una bellissima (e per me molto nuova) esperienza di sci di fondo presso la scuola di cross country skiing Ratece Ponca. Dopo aver faticato sugli sci, abbiamo raggiunto a piedi il confine con l’Italia, che in quel punto taglia una bellissima pista ciclabile (in questo periodo dell’anno è coperta di neve, ovviamente), che una volta era una ferrovia e che collega Udine e Lubjana.
Prima di andare a pranzo, abbiamo fatto un bel giro nel museo dello sci del Nordic Centre Planina ma, visto che il tempo era molto ventoso, non abbiamo potuto prendere la seggiovia che ci avrebbe portato in cima alla montagna. Poi, una breve passeggiata lungo un sentiero in mezzo al bosco, e abbiamo raggiunto il lago Zelenci, una suggestiva (e, se posso dirlo, assolutamente meravigliosa) sorgente d’acqua in mezzo alle montagne, con dei colori a dir poco meravigliosi.
Dove mangiare in questa zona della Slovenia
Il pranzo della nostra seconda giornata in Slovenia l’abbiamo consumato da Brunarica Kosobrin, un delizioso ristorantino dentro un cottage dall’aria molto alpina, frequentato soprattutto da sciatori in pausa, visto che si trova proprio ai piedi di una pista da sci.
Qui abbiamo assaggiato una serie di pietanze deliziose come la zuppa di funghi, un’insalata di carne lessa condita con olio di zucca (molto utilizzato, da queste parti), maiale affumicato con confettura di fragole e uno strudel di mirtilli.
La cena, invece, dopo una bella passeggiata per le vie di Kranjska Gora, l’abbiamo consumata nel ristorante Lipa, dove abbiamo mangiato carne di maiale ripiena di prugne e vino rosso.
Dove dormire in zona
Devo essere sincera, appena siamo arrivati allo Jasna Chalet Resort, non ne sono rimasta particolarmente colpita. Sì, ho notato con piacere i colori del lago Jasna (che dà il nome al resort), ma non vedevo l’ora di salire in camera a posare le mie cose, quindi ho scattato un paio di foto e basta. La vera sorpresa l’ho ricevuta quando l’altissima signora alla reception ha aperto la porta della nostra stanza, regalandomi la vista più spettacolare che abbia mai avuto da una camera d’albergo.
Tutto era in legno e dall’aria molto allegra, i dipendenti erano molto gentili e dopo cena Dominik, il direttore dell’hotel, ci aspettava con un paio di drink e un fuoco scoppiettante per fare quattro chiacchiere e raccontarci la storia del posto.
Bohinj
Anche la terza mattina abbiamo lasciato l’albergo piuttosto presto, in direzione di Bohinj.
Qui abbiamo fatto una lunga (e piuttosto faticosa) camminata in salita nella natura, per raggiungere le bellissime cascate Savica, anche loro dai colori stupefacenti e dall’aria molto maestosa.
Poi abbiamo preso la cabinovia del Vogel Ski Center che, dai 500 metri in cui eravamo, ci ha portati a 1.535 metri, in cima al monte Vogel, dove abbiamo osservato tutta la valle dall’alto e gli sciatori spassarsela sulle piste.
Ci siamo anche concessi un paio d’ore per sguazzare un po’ nelle piscine dell’Aqua Park dell’Eko Hotel Bohinj, dove abbiamo alternato i massaggi dell’acqua dell’idromassaggio, al caldo catartico della sauna finlandese.
Prima di dirigerci verso l’albergo, abbiamo fatto una visita molto interessante al Gartner, nel villaggio Studor, una piccola e pittoresca fabbrica di formaggio a conduzione familiare dove abbiamo fatto un giro della struttura, abbiamo salutato le mucche e, ovviamente, abbiamo assaggiato burro e formaggi! Il mio preferito? Il “mohant”, un formaggio fresco con un odore piuttosto pungente ma con un sapore burroso davvero fantastico.
Dove mangiare
Il pranzo a Bohinj l’abbiamo trascorso al buffet dell’Eko Hotel, mangiando specialità slovene insieme a uomini e donne d’affari che erano lì per pranzi di lavoro.
Per cena, invece, siamo rimasti nel Lajnar Lodge, l’hotel dove poi abbiamo passato la notte, circondati da vette innevate e fitto bosco, e abbiamo mangiato carne, formaggio, verdure e lo strudel di mirtilli più buono della storia.
Dove dormire
La notte l’abbiamo passata al Lajnar Lodge, un bellissimo hotel sulla montagna Soriska tutto in legno e nuovissimo (hanno aperto a dicembre 2019). E prima di fermarci per cena, abbiamo provato la discesa in slittino sulle piste da sci. Portare su lo slittino è una vera fatica, ma scendere è stato divertimento puro!
Brda – Collio Sloveno
La mattina dell’ultimo giorno abbiamo preso il furgoncino e siamo saliti sul treno-museo, una specie di treno merci molto famoso, in Slovenia, su cui si sale con l’auto e che ci ha portati nella valle di Brda. La prima tappa è stata la salita sulla torre Gonjace, per osservare dall’alto tutto il Collio Sloveno.
Poi è arrivato il momento delle degustazioni. Siamo partiti dal vino della vineria Princic, degustando tre (due bianchi e uno rosso) dei vini prodotti da Tomaz Princic, e abbiamo accompagnato il tutto con pane caldo fatto in casa, formaggio e salumi.
Abbiamo continuato degustando olio (è stata la prima volta, per me) alla House of Culture, nel bellissimo borgo di Smartno, dove poi abbiamo pranzato mangiando “jota”, una zuppa tipica, e un dolce al cioccolato.
L’ultimissima tappa prima del rientro l’abbiamo fatta fermandoci nella bellissima Vila Vipolze, una villa rinascimentale orgoglio dell’intera nazione, location perfetta per matrimoni, feste, rappresentazioni teatrali ed eventi di ogni genere.
Sono stati 4 giorni in Slovenia davvero affascinanti, che mi hanno permesso di scoprire le bellezze di una nazione meravigliosa… Assolutamente imperdibile!
Articolo di Rachele Faggiani – Expat Specialist del Club delle ragazze con la valigia
Rachele viaggia… da quando è nata! Le piace vivere all’estero per capire meglio le nuove culture e i piatti tipici, e se non è in viaggio ne ha sicuramente uno in preparazione.