“Perché trasferirsi all’estero?”
“Non è meglio se rimani in Italia?”
“Cosa cerchi, esattamente?”
Queste domande, insieme ad altre mille dello stesso genere, mi sono state fatte tantissime volte, nel corso della mia vita. Ogni volta che annunciavo uno dei miei viaggi lunghi, una delle mie partenze, c’erano un sacco di persone pronte a porgermele, forse nel tentativo di capire le mie scelte, forse cercando semplicemente di mascherare con un punto interrogativo la loro disapprovazione.
Perché trasferirsi all’estero
Il fatto è che, nel corso degli anni, me lo sono chiesta un sacco di volte anche io, cos’è esattamente che ci spinge a trasferirsi all’estero. Specie quando il momento di partire si avvicinava, le valigie erano troppo piene e l’entusiasmo cedeva per un momento il passo alla paura.
Perché trasferirsi all’estero per un po’? Qual è il vero motivo che si cela dietro questo bisogno di allontanarsi da casa, di andare a vivere in un Paese dove non si parla nemmeno la nostra lingua?
Lo scrittore statunitense David Sedaris dice che vivere all’estero è un’esperienza che tutti dovrebbero provare, almeno una volta nella vita, perché “completa la persona, limando i grezzi spigoli provinciali e trasformandola in un cittadino del mondo”.
Ma è davvero questo quello che pensiamo?
Cosa ne pensano le persone che effettivamente si trasferiscono?
Avendo iniziato a viaggiare da sola abbastanza presto, e avendo vissuto qua e là praticamente per tutto il mondo, ho avuto modo di conoscere centinaia di altri ragazzi che, come me, avevano lasciato baracca e burattini ed erano partiti. Con alcuni ci ho parlato per poco tempo su un mezzo di trasporto, altri sono stati miei colleghi di lavoro, con altri ancora ho condiviso un affitto e sono, ad ora, tra gli amici più cari che io abbia.
Quindi posso dire di avere una lista piuttosto lunga di persone a cui chiedere il perché del loro trasferimento.
Non vi annoierò con le repliche complete ma, dopo una breve indagine (che, tra parentesi, mi ha dato l’occasione di sentirmi di nuovo con qualche caro amico che non vedo da una vita), alla domanda “Cosa ti ha spinto a trasferirti all’estero?” le risposte più quotate sono state sicuramente le seguenti:
- in Italia non trovavo lavoro;
- avevo voglia di cambiare aria;
- c’era un mio cugino/amico/parente stretto che si era trasferito e aveva fatto fortuna.
Ma sono davvero queste le nostre motivazioni? Siamo spinti da bisogni tanto pragmatici, più che da un voglia incontrollabile di vedere e vivere il mondo fino in fondo?
Quindi… perché trasferirsi all’estero?
Anche se ho parlato con molte persone, comunque non posso fare altro che basarmi principalmente sulla mia esperienza. Quindi, quello che posso dirvi è che la spinta maggiore a trasferirsi all’estero viene sempre da dentro.
È così: ci illudiamo di lasciare il nostro paese natale a causa dell’economia, della disoccupazione e delle poche prospettive, ma in realtà aneliamo a una libertà che non sarebbe possibile trovare, rimanendo a casa.
La sete di avventura, la voglia di mettersi alla prova e di dimostrare che possiamo farcela da soli sono le uniche vere scintille che fanno scoppiare il motore e che ci fanno emigrare lontano.
Oggi posso dire con assoluta sincerità che, quello di trasferirsi all’estero, è un vero bisogno a cui non possiamo resistere.
Vi lascio qui sotto un piccolo recap dei posti in cui ho vissuto, delle motivazioni che mi hanno spinto a trasferirmi in tutti quei luoghi che mi hanno reso l’Expat Specialist di questo #pinkclub, con annessi articoli sul blog.
Trasferirsi in Irlanda
Quando sono andata a vivere in Irlanda, avevo 16 anni. Prima di allora avevo fatto molte vacanze studio e campi scout, quindi il fatto di partire senza la mia famiglia non era proprio una novità, per me. Ma questa è stata la prima volta in cui sono davvero partita da sola, e per di più per un periodo di tempo anche abbastanza lungo! Era l’estate tra il terzo e il quarto liceo e io, con la mia smania di voler lavorare all’estero, ho passato tre mesi immersa nelle campagne irlandesi come ragazza alla pari di una famiglia dolcissima con cui ancora mi sento.
Trasferirsi in Austria
Dopo i tre mesi in Irlanda, l’anno dopo mi era sembrato più che naturale dover ripetere l’esperienza. Avendo studiato sempre e solo inglese (lo so, che tristezza!), per me era necessario andare a vivere in un paese anglofono. E allora come ci sono finita a Klagenfurt, in Austria? Semplice, avendo solo 17 anni non ero certo la ragazza alla pari più gettonata che si potesse trovare, quindi ho accettato la prima richiesta di lavoro che ho ricevuto, anche perché la famiglia parlava inglese, quindi che me ne importava?
Trasferirsi negli Stati Uniti
L’anno e mezzo che ho passato lavorando come cameriera in America è stato sicuramente una svolta. Non potrò mai ringraziare abbastanza la Disney, Orlando e la grande opportunità che ho avuto, per non parlare di tutte le persone meravigliose che ho conosciuto e che, per la maggior parte, sono ancora nella mia vita. In questo caso la spinta a trasferirmi all’estero è venuta dalla mia voglia di andare a vivere a tutti i costi negli Stati Uniti, che mi ha portata a fare ricerche infinite su Google, un gran numero di colloqui via Skype e altrettanti di persona. Ma ne è valsa la pena, perché ho realizzato il mio sogno e superando di gran lunga le mie aspettative.
Trasferirsi in Australia
Dopo “il Programma” (è così che noi reduci chiamiamo l’esperienza della Disney) molti dei ragazzi scelgono più o meno sempre le stesse opzioni di lavoro: Londra, un paio di stagioni sulle navi da crociera, l’Australia. Non che sia obbligatorio fare una di queste tre cose, ma diciamo che è quasi sempre il naturale evolversi delle loro vite. Io mi sono buttata sull’Australia perché non è un Paese così accessibile, non per andarci in vacanza, infatti molto spesso si va a visitarla solo quando si è in viaggio di nozze. Quindi quando mi ricapitava l’occasione di girare un Paese così lontano da casa? Ne ho parlato in ben 3 articoli:
- Come scegliere tra Sydney e Brisbane
- La vita in ostello sulla Sunshine Coast
- Cosa sapere prima di trasferirsi in Australia
Trasferirsi in Nuova Zelanda
In Nuova Zelanda ci sono finita un po’ per caso, giusto perché era vicina all’Australia e io avevo una voglia matta di visitare i set del Signore degli Anelli e i panorami mozzafiato che questa terra ha da offrire. Qui non ci ho lavorato, ma la cosa mi ha permesso di passare dei mesi a zonzo per le città più famose. Forse non si è trattato di un vero e proprio trasferimento all’estero, visto che ho viaggiato tutto il tempo, ma ho anche avuto modo di vivere appieno la cultura del luogo, questo vorrà pur dire qualcosa, no?
Ne ho parlato qui e anche qui.
Trasferirsi in Olanda
Dopo aver fatto passare qualche anno, molte esperienze e sempre più Paesi visitati, a 24 anni sono tornata al mio ruolo originale di ragazza alla pari. La verità è che io adoro lavorare con i bambini, senza contare il fatto che si tratta sempre di un ottimo modo per riuscire a vivere veramente una nuova cultura, guadagnando qualche soldo e avendo una casa e una famiglia su cui appoggiarsi. Non è stato un trasferimento lungo come gli altri, ma la manciata di settimane che ho passato a Maastricht sono state comunque molto belle e molto intense.
Trasferirsi in Cina
Quello in Cina è stato (sorprendentemente, aggiungerei) un viaggio di tipo accademico. Questa volta non sono partita solo perché mi andava di farlo, non ho scelto una città più o meno a caso, ma ho vinto una borsa di studio che mi ha permesso di passare un mese all’Università di Medicina Tradizionale di Nanchino. Bello, no? Chi lo avrebbe mai detto che studiare la moxibustione e l’agopuntura si sarebbe rivelato così interessante? Nonostante quella in Cina sia stata la più corta tra le mie esperienze di vita all’estero, non posso negare che sia stata anche la più intensa.
Ecco i 3 articoli in cui ne ho parlato:
- 7 posti in cui mangiare a Nanchino
- Piccola guida per vivere in Cina
- Vivere un mese in Cina: la mia esperienza
Altri articoli utili sulla vita da Expat
- 10 oggetti che non possono mancare nella valigia di una expat
- Come trovare lavoro all’estero
- Vacanza studio in Inghilterra
- Surfhouse in Portogallo
- 6 Paesi in cui emigrare
- Le festività trascorse all’estero
Ecco qui alcuni motivi che spiegano perché trasferirsi all’estero e se questo può fare anche al caso vostro. Se avete dubbi, domande o curiosità, lasciatele qui sotto in un commento!
Articolo di Rachele Faggiani – Expat Specialist del Club delle ragazze con la valigia
Rachele viaggia… da quando è nata! Le piace vivere all’estero per capire meglio le nuove culture e i piatti tipici, e se non è in viaggio ne ha sicuramente uno in preparazione.