Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore; come un amore con gelosia.
Questo scriveva Umberto Saba della sua città. Trieste è bellissima, in ogni stagione: molte volte ho pensato che mi piacerebbe tanto viverci. Il Carso, la bora, il castello di Miramare, la splendida piazza Unità d’Italia, il golfo. Si vede la Slovenia, vicinissima: Trieste e Capodistria si guardano l’una con l’altra, quasi si toccano. Sono tante le cose da fare e da vedere se si passa da Trieste, e ci sono diverse specialità culinarie che meritano assolutamente un assaggio (almeno!). Prendete nota!
Che cosa vedere a Trieste in un giorno
Piazza unità d’Italia
La visita di Trieste non può che partire da qui: Piazza Unità d’Italia è il salotto della città, la piazza aperta sul mare più grande d’Europa. Bellissima e luminosa, è circondata su tre lati da palazzi: Palazzo del Governo, Palazzo del Lloyd triestino, Palazzo del Municipio, Palazzo Stratti. Il quarto lato, dalla seconda metà dell’800, è aperto sul mare.
Sempre piena di gente, ospita uno dei caffè storici di Trieste, il Caffè degli Specchi, considerato “il Caffè dei Caffè” per l’enorme consumo quotidiano in tazzina. Sedetevi ad uno dei tavolini fuori per godervi il sole e l’aria di mare.
Passeggiare lungo le Rive e fermarsi al Molo Audace
Ecco, questo è uno dei passatempi preferiti di triestini e turisti. Il Molo Audace, che si trova di fronte a Piazza Unità d’Italia, è una tappa imperdibile. Una volta si chiamava Molo San Carlo, finché, proprio qui, non sbarcò l’Audace, cacciatorpediniere della Marina Militare Italiana, il 3 novembre 1918. Proprio in onore di quell’episodio, il molo cambiò nome. Questo luogo è particolarmente magico al tramonto quando il cielo, il sole e il mare si fondono con colori incredibili.
La libreria antiquaria di Saba
Questa storica libreria è davvero appartenuta al poeta triestino, che ci ha lavorato insieme al commesso Carletto. Proseguendo, poco più avanti, c’è anche la statua del poeta. Non è l’unico scrittore “di bronzo” che si trova in giro per la città: passeggiando per Trieste si possono incontrare anche James Joyce, Italo Svevo, Gabriele D’Annunzio.
A spasso per le vie del centro con tappa spritz
È bello passeggiare per le strade del centro di Trieste, guardare i negozi, altrettanto bello è fermarsi per un aperitivo in uno dei tanti baretti. Dopo tanto girare, uno spritz è proprio meritato (e poi qui lo fanno proprio bene).
La Cattedrale di San Giusto
Si trova in cima all’omonimo colle che domina tutto il Golfo, la città e l’entroterra. Vicinissimo alla cattedrale c’è il castello di San Giusto, che ospita il Museo del Castello e il Lapidario Tergestino, una fortezza costruita dagli imperatori d’Austria per proteggere e controllare la città e per dare alloggio al Capitano imperiale.
Il panino con la porcina
Conoscete la porcina? È carne di maiale bollita, con cui a Trieste si usa farcire il panino – magari insieme al cren – per un pranzo veloce o uno spuntino.
Il Castello di Miramare
Quanto amo questo castello! Quando ero piccola mia madre mi avrà raccontato mille volte la storia degli Asburgo, di Sissi e Francesco Giuseppe. Ho visitato decine di volte questo castello, e ogni volta mi lasciava senza parole. A picco sul mare, bianco, pulito, circondato da un bellissimo parco, sembra quasi un castello delle fiabe. Il castello fu costruito per volontà di Massimiliano D’Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe, che proprio qui abitò con la moglie Carlotta del Belgio.
Il Carso
Un altopiano roccioso, duro, teatro di storia e delle battaglie della prima Guerra Mondiale: questo è il Carso. Un territorio di confine fatto di grotte, fiumi sotterranei, doline. Da non perdere, per osservare questi fenomeni, la grotta Gigante e la Grotta Torre di Silvia. Agli amanti della storia e della natura, il Carso offre moltissimi itinerari sulle tracce della Grande Guerra immersi in un paesaggio bucolico, il più famoso probabilmente il sentiero Rilke, intitolato al poeta austriaco. Il sentiero, a strapiombo sul mare, collega Sistiana al Castello di Duino. “Essere qui è splendido”, scriveva il poeta, e certo non gli si può dare torto. Il panorama lascia senza fiato.
Il Carso è anche stato teatro di una parentesi oscura della storia recente, il massacro delle foibe. Le foibe sono cavità naturali, ce ne sono diverse nel territorio italiano e sloveno. La Foiba di Basovizza si trova poco distante da Trieste ed è oggi luogo della Memoria, un Sacrario per non dimenticare le migliaia di persone che qui e nelle altre foibe furono uccise negli anni a cavallo del 1945 e nel dopoguerra dall’esercito di Tito.
Una cena in osmiza
Non si può passare da Trieste e non fermarsi per una cena in osmiza. Ce ne sono tante, sparse in tutto il Carso: l’elenco è consultabile al sito osmize.com, dove sono evidenziate anche quelle aperte. Ma cos’è un’osmiza? È un “punto di ristoro”. Le loro origini risalgono ai tempi dell’impero asburgico: nel 1784, infatti, con un editto Francesco Giuseppe stabilì che i contadini potevano vendere a terzi i loro prodotti. L’unica accortezza consisteva nell’esporre una frasca – pena la confisca della merce – che ancora oggi contraddistingue queste attività e, con apposite frecce, fornisce agli interessati indicazioni per raggiungerle. Nelle osmize si vendono e si consumano prodotti tipici locali, prevalentemente salumi (il prosciutto del Carso è davvero buono), e ci si sente “come a casa”. Ovviamente non manca il vino, con i vitigni tipici di queste zone, come il Terrano, la Vitovska e la Malvasia.
La cucina carsolina
Trieste è sul mare, e si mangia certamente dell’ottimo pesce (assaggiate assolutamente i sardoni, il baccalà mantecato), ma io ogni volta che vado a Trieste scelgo di mangiare sul Carso. Sarà che ci vado sempre d’estate, e sul Carso si sta sicuramente più freschi, sarà che i miei amici triestini mi hanno particolarmente viziato e portato sempre in ristoranti fantastici, ma davvero la cucina carsolina mi ha conquistata. Siamo ai confini e anche la cucina risente moltissimo ovviamente della vicinanza con Slovenia e Austria. Imperdibili gli gnocchi di susine, ma anche la minestra di bobici, la jota. Anche qui si mangia la lubianska, una sorta di cotoletta farcita originaria della Slovenia.
Nel mese di ottobre, infine, a Trieste si svolge la Barcolana, “la regata più grande del mondo”. Sicuramente un’occasione speciale per vedere la città in festa, piena di gente e di vita.
Ora che sappiamo che cosa vedere a Trieste in un giorno, non resta che sperare di poterla visitare al più presto!
Articolo di Mariachiara Manopulo – Food&Wine e Motorbike Lover per il Club delle ragazze con la valigia
Digital PR, vagabonda e food lover per vocazione: la prima cosa che cerca in un posto nuovo sono i piatti tipici e i vini locali. Silvio, suo marito, la segue ovunque, meglio se sulle due ruote.