Il mondo sottomarino è qualcosa che solo pochi intrepidi hanno la fortuna di poter ammirare: è un’esplosione di vita e di colori e il desiderio di conservarne un ricordo non solo nella mia mente ma anche di poterlo mostrare a chi non ha questa possibilità mi ha spinto ad approcciarmi alla fotografia subacquea.
In realtà questo mio interesse è stato favorito dal fatto che il mio compagno, di vita e di immersioni, e fotografo amatoriale da lunga data, ha deciso di dedicarsi alla ripresa subacquea e mi ha quindi passato, oserei dire quasi volentieri, il testimone.
Fotografare sotto l’acqua è profondamente diverso da quello che si fa sulla terraferma ed è una vera e propria sfida per il subacqueo per le limitazioni legate all’ambiente marino, sia per quello che riguarda la tecnica sia per quello che riguarda l’attrezzatura.
Innanzi tutto il fotografo deve avere un buon controllo dell’assetto, sapersi muovere con calma e in sicurezza, deve considerare che si potrebbero verificare delle condizioni sfavorevoli, come forti correnti e scarsa visibilità, e cercare di evitarle, deve essere rispettoso dell’ambiente che lo circonda, evitando per esempio di spaventare i pesci rincorrendoli (che tanto nuotano più veloci di noi!), mantenere un assetto neutro e, se proprio avesse bisogno di appoggiarsi, fare attenzione a non distruggere nulla.
Fotografia subacquea: acqua e luce
Anche in questo tipo di fotografia è fondamentale la luce, ma nell’ambiente marino le caratteristiche della luce sono profondamente diverse da quelle nell’ambiente terrestre.
L’acqua infatti, essendo più densa dell’aria, assorbe la luce molto più velocemente con conseguente riduzione della trasparenza e dei colori mano a mano che aumenta la profondità: questo implica che mentre sulla terra possiamo vedere oggetti distanti chilometri, sotto l’acqua la visibilità si riduce, nella migliore delle ipotesi, a qualche decina di metri. Come sapete il fascio di luce bianca è composto dai sette colori dell’arcobaleno che vengono assorbiti in modo selettivo e differenziato mano a mano che si scende in profondità: il primo colore a scomparire è il rosso a circa 10 metri, seguito dal giallo e dal verde a circa 25 metri e infine dal blu. Questo implica che mano a mano che scendiamo in profondità gli oggetti non verranno visti con il loro colore naturale ma con una tonalità bluastra.
Quindi, vi chiederete, come si fa a ottenere quelle belle fotografie ricche di sfumature di colore del mondo sommerso, di quei colori che, come diceva Albert Falco, “nessuna tavolozza saprebbe descrivere”? Semplice (si fa per dire): sono necessari l’uso di filtri o di luci artificiali e il ridurre il più possibile la distanza dal soggetto che si intende fotografare (uno o due metri al massimo).
Fotografia subacquea: l’attrezzatura necessaria
Le macchine fotografiche che si possono usare sott’acqua sono le stesse che usiamo sulla terraferma, quindi reflex, mirrorless e compatte, ma il mio consiglio per chi vuole iniziare a fare qualche scatto è quello di procurarsi una buona macchina compatta che ha già delle impostazioni di base e che, essendo di dimensioni ridotte, è più facile da gestire. Ovviamente la macchina deve essere dotata di uno scafandro completamente stagno per impedirne l’allagamento e capace di sopportare la pressione dell’acqua. Sullo scafandro sono presenti dei pulsanti che permettono di accedere ai comandi della macchina fotografica.
Possiamo anche utilizzare delle ottiche che solitamente sono o quelle grandangolari o quelle macro. Le prime ci permettono di avere a fuoco da vicino sia il soggetto principale che lo sfondo che lo circonda, le seconde invece riducono la distanza tra il soggetto e l’obiettivo ingrandendo il soggetto.
Parlando di acqua salata, fino a circa 15 metri di profondità si può sopperire all’uso delle luci, qualora la luce naturale sia ottimale, posizionando un filtro rosso davanti all’obiettivo: esso assorbe il blu in eccesso dovuto alla scomparsa del rosso e del giallo mano a mano che aumenta la profondità, e riequilibra quindi lo spettro cromatico.
Comunque la cosa migliore per compensare la perdita di colore è quella di munirsi di luci artificiali: torce e flash.
Il vantaggio delle torcia rispetto al flash è che possiamo vedere il risultato prima di scattare e che può essere usata anche per le riprese video, mentre il flash ha una maggiore potenza luminosa e batterie che durano più a lungo permettendoci di fare molti scatti.
Un ruolo fondamentale per avere un buon risultato ha il posizionamento delle fonti luminose. Sono pertanto necessari dei bracci snodabili che ci permettano di posizionare le luci artificiali a distanza del piano della macchina fotografica in modo da illuminare il soggetto e non l’acqua di fronte alla lente: in questo modo eviteremo che la luce artificiale venga riflessa dalle particelle in sospensione (fenomeno del backscattering) che saranno in questo caso protagoniste della nostra foto!
Date queste notizie tecniche ci tengo a ricordarvi che non dobbiamo mai dimenticare che le immersioni vanno sempre fatte in sicurezza: questo significa che, anche se le esigenze di un fotografo sono diverse da quelle degli altri subacquei, quello che è uguale per tutti è che l’immersione va pianificata, che bisogna rispettare i tempi e la profondità concordati senza farci prendere dalla smania di fotografare tutto quello che ci passa davanti agli occhi, che dobbiamo avere sempre un occhio al manometro perchè tenderemo a consumare più aria degli altri sub, che non dobbiamo mai diminuire l’attenzione per il nostro compagno e che dobbiamo ricordarci che là sotto siamo degli ospiti.
Ma soprattutto non avvilitevi e non fatevi prendere dallo sconforto quando vedrete i vostri primi scatti subacquei: il soggetto non sarà riconoscibile, i colori non ci saranno, il backcattering farà da padrone… è tutto nella norma! Continuate a scattare e vedrete che, piano piano, le vostre foto prenderanno forma e colore e la soddisfazione che proverete sarà tale da spingervi a continuare ad appassionarvi di fotografia subacquea e a migliorarvi!
Articolo di Valeria Maccabruni – Diving Lover del Club delle Ragazze con la Valigia
Paolo Mario Gay
22/03/2021 alle 21:07 (2 anni fa)Bravissima Valeria, molto bello ed interessante, avanti così.