5 parchi romani e ville in cui l’arte domina circondata dal verde

Roma. La città eterna, per molti la più bella del mondo, la culla della civiltà occidentale.

Qui la cultura è stata toccata, impreziosita, protetta da milioni di mani, ammirata da milioni di volti che si sono succeduti nel corso di tre millenni, contaminando l’arte in ogni sua forma.  A Roma, infatti, l’arte si respira. Agli incroci, sui ponti, in ogni quartiere e nei suoi meravigliosi parchi vi sentirete avvolgere dalla storia.

5 parchi romani per immergersi nel verde

Questo articolo è per chi sente l’esigenza di esplorare la Roma più verde, quella dei giardini e delle fontane, degli alberi e dei ruscelli. 

Vi consiglio 5 parchi romani in cui addentrarvi, continuando a sentirvi dominati dalla sacralità, dall’immensità della storia.

Villa Borghese, in Via Pinciana

Villa Borghese, parchi romani

Voluta nel 1606 dal cardinale Scipione Caffarelli Borghese, è un’esplosione di platani, cedri, pini e altri arbusti. È la villa testimone di una smodata passione che il cardinale aveva per l’arte. Il suo desiderio di collezionare dipinti famosi, come quelli di Raffaello e Caravaggio custoditi nella Galleria Borghese insieme a quelli di Tiziano, Canova e Bernini, ha permeato ogni decoro, ogni fontana e angolo scolpito della villa. Passeggiare o pedalare in bicicletta all’interno di Villa Borghese significa circondarsi di arte barocca e in quella neoclassica, tra un albero e l’altro. Non a caso, è chiamata il Parco dei Musei. È la dimora di alcuni palazzi storici, primo per bellezza e importanza la Galleria Borghese. Villa Borghese è anche uno spazio magico, in cui potersi ritagliare un momento di pace assoluta fuori dai rumori della città. Il mio posto preferito è il Giardino del Lago, ridisegnato nel 1786 da Antonio Asprucci, con il suo romantico Tempietto di Esculapio, raggiungibile anche in barca. A metà tra la sontuosità della villa di Mr Darcy nel South Yorkshire (si veda Orgoglio e Pregiudizio) e la profonda intimità delle fronde, dell’erba e dell’acqua dipinte da Manet nella Colazione sull’erba.

Villa Torlonia, in Via Nomentana

Villa Torlonia, parchi romaniLa seconda delle ville dei parchi romani più belli è Villa Torlonia. Ha origini seicentesche e costruzioni che riprendono lo stile neoclassico. Qui i laghetti sono circondati dai porticati, le serre si alternano alle torrette, un bunker e un rifugio sono stati realizzati in tempi di guerra lì dove sorgeva un cimitero ebraico. Tre musei, una ludoteca, una caffè-house e un anfiteatro. Proprietà della famiglia Torlonia, la villa è stata data in affitto a Mussolini, mentre nel 1978 è stata acquistata dal Comune. Anche qui c’è un edificio particolare, bizzarro ed elegante, a tratti esoterico: la Casina delle Civette, dimora del principe Giovanni Torlonia jr fino al 1938. La sua vetrata artistica risale al primo Novecento, così come lo stile montano sapientemente mescolato con quello Liberty. La Casina delle Civette è un unicum nell’architettura, è l’esito di scelte confuse e riuscite di un principe raffinato e in cerca di un rifugio spirituale.

Villa Ada, in Via Salaria

Villa Ada, parchi romaniAnche questo parco ospita edifici di pregio, un tempio, scuderie e un bunker anti-bombardamento. È il luogo dell’arresto di Mussolini, avvenuto il 25 luglio 1943 in quello che era il Palazzo Reale dei Savoia, oggi Ambasciata Egiziana. Villa Ada ha perciò un fascino tutto suo, testimone di una svolta epocale per gli italiani. È anche habitat prediletto di ricci, scoiattoli e conigli selvatici. A Villa Ada gli animali si sentono a casa nei loro fitti boschi di querce e nei prati all’inglese. È la Villa perfetta per leggere un libro vista lago, per giocare coi bambini o per fare jogging.

 

Giardino degli Aranci, in Piazza Pietro D’Illiria

Giardino degli aranci, RomaSituato sul colle Aventino è, insieme alle terrazze del Pincio e del Gianicolo, uno dei belvedere più romantici di Roma. Proseguendo lungo il viale principale dedicato a Nino Manfredi si possono ammirare il Cupolone della Basilica, l’isola Tiberina, il Tevere e lo stesso Gianicolo. Gli alberi di arance al tramonto e la famosa fontana realizzata da Giacomo della Porta sono racchiusi in una dimensione estatica, armonica, grazie alla musica degli artisti che popolano l’aranceto. A 150 metri dal Giardino, invece, mettetevi in fila per spiare il Cupolone di San Pietro dal buco della serratura del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta.

Villa Doria Pamphilj, in Via di San Pancrazio

Villa PamphiliDulcis in fundo, lei. Villa Pamphilj, un’immensa campagna residenziale nel Seicento per una nobile famiglia, divenuta dello Stato nei nostri anni Cinquanta. La Villa si divide in tre parti: una destinata all’agricoltura e alla botanica, un’altra popolata dal pineto e una terza urbana abitata da sculture e giardini. Il Casino del Bel Respiro, palazzo disegnato dall’Algardi negli anni Quaranta del Seicento, è oggi un’inaccessibile opera d’arte velata di mistero e sede di rappresentanza del Governo. Pare conservi un rifugio e un tunnel segreto che conduce al Vaticano. L’edificio è circondato da un giardino che richiama simboli della famiglia Pamphilj e forme geometriche che creano un labirinto. Un tempo, quel giardino era segreto. Oggi è tutto ciò che possiamo vedere del villino.

Voi quale di questi 5 parchi romani preferite? Avete già visitato le ville aperte al pubblico? In primavera sono un posto stupendo dove passare tranquilli pomeriggi nel cuore della capitale!



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Articolo di Carmela Cordova – Book Lover del Club delle ragazze con la valigia

Instancabile lettrice affetta da bibliomania. Laureata in Giurisprudenza, si divide tra tribunali e librerie. Ama i cottage inglesi, i mercatini locali, le città attraversate dai fiumi e i film degli anni Cinquanta.

Carmela Cordova

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